Benedetto Quaquaro, PhD, è architetto e designer. Inizia la sua carriera alla Tecno sviluppando ambienti e prodotti con alcuni tra i più prestigiosi architetti come Norman Foster e Gae Aulenti fino a diventare responsabile del marchio ABV, collezione che raggruppava i pezzi iconici della famiglia Borsani insieme ad una serie con artisti del calibro di Getulio Alviani e Arnaldo Pomodoro. Ha curato diversi eventi artistici e mostre. Nel 2011 fonda insieme a Annalisa Dominoni lo studio di design (a+b) dominoni quaquaro che opera in aree progettuali molto diverse: design per lo spazio, transportation design, fashion tech, product design e furniture, limited editions per gallerie d’arte. Hanno progettato i treni Leonardo della metropolitana milanese nel 2015 e gli oggetti acustici Pinna per Caimi Brevetti nel 2019. Entrambi i progetti hanno ricevuto i premi ADI Design Index – Premio Compasso d’Oro XXV, Premio Eccellenze della Lombardia, e DIA Design Intelligence Award nel 2020. Sono Italian Design Ambassador e visiting professors nelle più prestigiose università internazionali.
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La città dell’universo
Le città dell’universo svela per la prima volta come abiteremo nello spazio e che forma avranno le nostre vite in una dimensione extraterrestre più sostenibile e inclusiva.
Annalisa Dominoni e Benedetto Quaquaro, creatori e docenti al Politecnico di Milano del primo e unico corso al mondo di Space Design supportato dall’Agenzia spaziale europea (Esa), ci conducono nelle case degli astronauti di oggi per proiettarci in quelle che abiteremo domani su altre galassie: dalla Stazione spaziale internazionale ai primi insediamenti sulla Luna, dal turismo spaziale ai progetti per vivere su Marte e oltre. In queste pagine sarà possibile scoprire come sono stati affrontati i temi dell’abitabilità e del benessere nello spazio, quali sono le differenze più sorprendenti del vivere ambienti a gravità ridotta, come cambierà la nostra quotidianità in futuro, che alterazioni subiranno i nostri corpi rispondendo a leggi fisiche diverse da quelle terrestri, come la fantascienza abbia anticipato scenari che si sono poi realizzati. Il libro disegna un futuro «Rinascimento interplanetario» attraverso nuovi strumenti e linguaggi visivi che guidano il processo di transizione verso altri pianeti in cui emerge il ruolo del design capace di creare un ponte fra scienza e bellezza anche nello spazio. Dove tecnologia ed estetica potranno convivere.