Bruno Munari nasce a Milano nel 1907. Appena ventenne aderisce al
Movimento futurista milanese di seconda generazione e da qui inizia la sua
poliedrica attività nel campo della pittura, design, sperimentazione didattica e
cinetica, grafica, pubblicità, fotografia.
Nel 1948 fonda il MAC, con Monnet, Dorfles e Soldati. Numerose e ricche di
inventiva le sue esposizioni personali: nel 1949, alla Libreria Salto di Milano,
presenta le “Macchine inutili” e, nel 1950, “Libri illegibili”; nel 1951, alla
Saletta dell’Elicottero a Milano, espone la “Collezione di oggetti trovati”; nel
1952, alla Galleria Bergamini di Milano, sono in mostra i suoi “Quadri quadrati
plastici”.
Nel 1950 Munari dà avvio ai dipinti “Negativo positivo” che espone, lo stesso
anno, a Parigi.
Partecipa anche a numerose collettive: come quella, nel 1952, alla Saletta
dell’Elicottero con “Materie plastiche in forme concrete” con opere in
celluloide, plexiglas, laminati plastici…
Nell’aprile del ’54 lavora, con Dorfles, alla mostra “Colore per le carrozzerie di
auto” che si tiene al Salone dell’Automobile di Torino. Munari risulta, lo stesso
anno, tra i componenti del Groupe ESPACE italiano.
Nel corso della sua esperienza assumono rilievo internazionale la sua
produzione di design e i suoi studi sull’identificazione di arte, gioco ed
apprendimento creativo, nel rispetto dell’intelligenza del bambino.
L’artista muore a Milano il 30 settembre 1998.