Edoardo Vigna, classe 1963, caporedattore al Corriere della Sera.
Responsabile dell’Attualità nella redazione di Sette. Titolare, sul settimanale di via Solferino, dell’editoriale “Globalist ”, che è anche un Blog di Corriere.it.
Ha lavorato a lungo nella redazione Esteri. In precedenza è stato alla redazione di Capital (sezione economia e finanza).
Ha cominciato nella redazione attualità del settimanale L’Europeo.
Laureato in Giurisprudenza all’Università Cattolica del Sacro Cuore (Tesi in Diritto Amministrativo, 1987), è uno dei vincitori della borsa di studio della scuola di giornalismo di Rcs-Corriere della Sera nel 1987.
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Vendetta pubblica. Il carcere in Italia
«Lasciamoli marcire in carcere!»: dietro questo slogan – che tanto piace a parte dell’opinione pubblica e a certi politici in cerca di facili consensi – c’è la negazione del nostro Stato di diritto. Sì, perché secondo la Costituzione italiana la pena deve prima di tutto rieducare: chi è in prigione è parte della nostra comunità e i detenuti, prima o poi, comunque escono. D’altra parte i dati statistici lo dimostrano: in Italia la recidiva degli ex detenuti è record – sette su dieci tornano a delinquere – ma la percentuale precipita all’uno per cento per l’esigua minoranza di chi in carcere ha potuto lavorare. Evidentemente c’è bisogno di andare esattamente in direzione contraria alla ‘vendetta pubblica’. Un saggio lucido e necessario su un tema scottante e divisivo.