Ilaria Ramoni, milanese, già da studentessa inizia a interessarsi di storia della mafia, maturando così la convinzione che la sua strada sia quella del contrasto alla criminalità organizzata. Come spesso capita, immagina di lasciare Milano per andare sul fronte caldo, in Sicilia. Ben presto capisce, però, che la vera frontiera della lotta alle mafie è al Nord e rimane a Milano, mantenendo comunque lo sguardo (e il cuore) rivolto al Sud. Dopo la laurea in Giurisprudenza, con una tesi in procedura penale (sulla chiamata in correità), svolge la pratica professionale in Procura a Milano e diventa avvocato. Da avvocato accoglie la sfida di declinare il contrasto alle mafie nel quotidiano, non facile, della sua professione. Rappresenta e tutela, a livello nazionale, lavoratori sfruttati o discriminati, vittime del caporalato e di mafia, giornalisti minacciati, testimoni di giustizia, amministrazioni locali e associazioni in prima linea nella lotta alla criminalità organizzata e ambientale. Per dieci anni ha dedicato il suo impegno e le sue energie a Libera-Associazioni, nomi e numeri contro le mafie, di cui è stata anche referente per Milano e provincia nonché tra i fondatori dell’Ufficio legale nazionale. È membro del Centro di azione giuridica di Legambiente Lombardia, dove si occupa di tutela dell’ambiente e di ecomafie. Autrice di diversi saggi e articoli scientifici, ora si dedica prevalentemente alla tutela delle vittime del racket e dell’usura e all’amministrazione e gestione di beni confiscati alla criminalità organizzata.
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Il giro dei soldi Storie di riciclaggio. Da Milano al Delaware: dove finiscono i capitali sporchi di evasori e criminali
Questo libro spiega, in modo chiaro e accessibile a tutti, il fenomeno del riciclaggio, la gigantesca lavatrice che “pulisce” il denaro di provenienza illecita, finanziando le mafie ma anche progetti leciti, magari il ristorante o il supermercato sotto casa vostra. Ma come fa la criminalità organizzata a giustificare somme di denaro ingiustificabili, legalmente ed eticamente? E perché, a fronte di strumenti di contrasto sempre più raffinati, i “buoni” spesso sono fuori tempo rispetto ai sempre nuovi stratagemmi dei riciclatori più esperti? Un problema è che in questo mondo circola un numero crescente di personaggi probabili e improbabili, al di sopra (o al di sotto) di ogni sospetto, che hanno mettono la firma sul “capitale sociale” delle mafie, dei corrotti e dei grandi evasori. Sono quei “professionisti” che spesso non si chiedono da chi arrivino i soldi.
A partire da casi reali, il libro accompagna il lettore in un viaggio all’interno di un sistema criminale ben rodato e internazionale, che danneggia e condiziona in modo pesante la qualità della vita delle comunità locali, sottraendo loro risorse fondamentali, inquinando i mercati e danneggiando la libertà di impresa. Si parte dal caso pilota dell’area metropolitana milanese, per raccontare poi a quanto accade a livello europeo e internazionale. Gli autori individuano così i coni d’ombra legislativi, ma anche le risorse e i successi nel contrasto alle azioni criminali. Fino a indicare un possibile percorso, con tanto di traguardi intermedi, per contrastare in modo efficace il riciclaggio.
Senza trascurare la norma penale e la sua applicazione, il libro si concentra più in dettaglio sui controlli di diversa natura, anche amministrativa, da esercitare in via preventiva. In sintesi, a partire dalle buone prassi, gli autori offrono ai cittadini, agli amministratori locali, ai funzionari pubblici, strumenti di comprensione del fenomeno e strumenti per contrastarlo, ponendo l’ente locale al centro del campo di battaglia e l’Europa come nuova frontiera comune per difendere la libera e sana concorrenza tra imprese, restituendo risorse e beni alla collettività.