Joan Didion (Sacramento, 1934 – New York, 2021) è stata una giornalista, scrittrice e saggista americana. Corrispondente dall’estero per i maggiori quotidiani e riviste statunitensi, compreso il New York Times ed Esquire, Didion ha vinto nel 2005 il National Book Award per la saggistica con L’anno del pensiero magico. Agli inizi della sua carriera lavora come redattrice presso Vogue. Nello stesso periodo scrive il suo primo romanzo, Run River e incontra il suo futuro marito, John Gregory Dunne. Le opere di Joan Didion si inseriscono perfettamente nello stile New Journalism, corrente giornalistica nata negli Stati Uniti tra gli anni 60 e 70. Una delle opere considerate vero classico del New Journalism è Verso Betlemme (1968), in cui Didion include i suoi ricordi e sentimenti personali.. L’autrice ha vinto molti premi e riconoscimenti nel corso della sua carriera, compresa la National Medal of Arts and Humanities, conferita nel 2013 dal presidente Barack Obama. Tra gli altri romanzi di questa scrittrice così prolifica ricordiamo Miami e Il suo ultimo desiderio.
-
L’anno del pensiero magico
L’anno del pensiero magico, l’opera più famosa e apprezzata di Joan Didion, è racconto del parossismo e della rinascita, memoriale dell’intimità violata, indagine giornalistica sulla solitudine e saggio sul destino e la speranza umana; è l’opera che meglio ha saputo raccontare il lutto e il dolore, toccando ferite ancora pulsanti, aprendone di nuove sulla pagina. È il prezzo pagato da Joan Didion per prendere coscienza che, se anche tutto intorno a lei sembra essere crollato, occorre liberare dalla presa dei ricordi coloro che l’hanno lasciata, e vivere le possibilità del presente senza rifugiarsi nei rimpianti del passato.
«L’anno del pensiero magico è un libro vivo, tagliente e memorabile; un racconto preciso, candido e penetrante; un ritratto indelebile della perdita e del lutto.» – The New York Times
«Non mi viene in mente un libro più necessario di questo. Non riesco a immaginare di morire senza L’anno del pensiero magico.» – The New York Review of Books
«La vita cambia in fretta. La vita cambia in un istante. Una sera ti metti a tavola e la vita che conoscevi è finita.»
È la sera del 30 dicembre 2003 quando John Gregory Dunne, sposato da quarant’anni con Joan Didion, muore all’improvviso. Da quella data inizia per la scrittrice l’anno del pensiero magico, in cui lutto e sogno sovrascrivono la vita, e l’impossibile addio all’uomo amato si trasforma lentamente in un profondo colloquio con la morte, durante il quale tutto viene riconsiderato: la malattia, la cecità della fortuna, le parole non dette dell’amo- re, l’essenza sfuggente e ingannevole della memoria, la consapevolezza di dover fare prima o poi i conti con la fine. Il pensiero magico disseziona la perdita, illude Joan Didion di poter fermare, per incanto o sortilegio, chi se ne è andato per sempre. Ma i ricordi che la legano a lui, chiusi in un abbraccio troppo stretto, tramutano in