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cartoline da salò
Nel vortice del presente, una poderosa narrazione avvolge questo cambio d’epoca dai contorni ancora indefiniti che non può che preludere a tempi radicalmente diversi da quelli che ci stiamo lasciando a grande velocità alle spalle. Se Cartoline da Salò fosse il diario di bordo di un nostro viaggio avrebbe appuntate in rosso, continuamente, le parole guerra e pandemia. Qualsiasi narrazione sull’oggi non può che partire da lì, anche solo per dare delle coordinate. Pensare che le riflessioni odierne si riducano al passaggio da un’emergenza sanitaria alla guerra contro un sistema di valori contrari ai nostri, è insostenibile. Agli occhi degli sviluppi bellici recenti, tutto questo pregresso assume una dimensione di continuità interpretativa. In questo rapporto con la storia, la pandemia, la guerra e noi stessi, c’è il rapporto corpo-potere e con esso il richiamo a Salò. L’opera pasoliniana denunciava l’anarchia del potere e l’inesistenza della storia. Oggi siamo dentro quel presente evocato in modo ormai irreversibile.