Peso | 0,00 kg |
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Titolo | Casa di bambola |
Autore | Ibsen Henrik |
Editore/Marca | Mondadori Electa |
ISBN | 9788804672487 |
Anno di pubblicazione | 2016 |
book-author | |
Editore/Marca |
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Inseguendo quel suono. La mia musica, la mia vita. Conversazioni con Alessandro De Rosa
L’autobiografia del premio Oscar.
“È curioso osservare e riesaminare la propria vita attraverso un percorso del genere. Ad essere onesto non avrei mai pensato che lo avrei fatto. Poi ho conosciuto Alessandro De Rosa, e questo progetto si è sviluppato così gradualmente e spontaneamente che io stesso ho ripreso contatto con i fatti che emergevano, quasi senza rendermene conto, man mano.”
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Il diario di Adamo ed Eva
In un’epoca in cui l’amore eterno sembra passato di moda sia come mito romantico che come sogno degli adolescenti, Mark Twain ce ne rinnova la speranza. Il segreto è quello della tolleranza, che nell’accettazione delle reciproche fastidiose diversità consente di raggiungere il traguardo faticoso di una vita in comune. L’amore eterno qui sulla terra non è un tenero idillio, ma una laboriosa conquista.
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Quinto Sinfonie
Joaquín Salvador Lavado nasce in Argentina da genitori immigrati dalla Spagna e precisamente dall’Andalusia. Viene chiamato subito Quino per non confonderlo con lo zio Joaquín Tejón, pittore e disegnatore pubblicitario che gli fa scoprire, quando aveva solo tre anni, la passione per il disegno.
Si iscrive alla Scuola di Belle Arti di Mendoza, ma la abbandona prima di concluderla, stanco di disegnare “anfore e gessi”: la sua strada è quella di disegnatore di fumetti e di umorista.
Nel 1954 si trasferisce a Buenos Aires e inizia a bussare a tutte le redazioni di giornali e riviste. Finalmente il settimanale “Esto es” di Buenos Aires gli pubblica la prima striscia: da quel momento inizia la sua straordinaria carriera.
Nel 1963 appare il suo primo libro umoristico Mundo Quino, e nel 1964 nasce ufficialmente Mafalda su “Gregorio” supplemento umoristico della rivista “Leoplán” e dal 29 settembre 1964 il settimanale “Primiera Plana” inizia a pubblicare regolarmente Mafalda che dal ’65 si trasferirà su “El Mundo”.
Nel 1968 le strisce di Quino appaiono per la prima volta in Italia, in una antologia, ma è del 1969 il primo libro Mafalda la contestataria, con prefazione di Umberto Eco.
Il successo di Quino è ormai internazionale (in Spagna però il regime di Franco impone che sulla copertina dei suoi libri venga messa una banda con la scritta “Per adulti”).
Il 1976 vede il trasferimento a Milano del disegnatore e della moglie (anche per ragioni politiche), ma appena possibile Quino torna a vivere in Argentina.
Tanti i premi internazionali ottenuti, ricordiamo solo che nel 1982 viene eletto dai colleghi di tutto il mondo “Disegnatore dell’anno” e che nel 1986 vince la Seconda Biennale internazionale di arti plastiche dell’Avana.
Avvenimento davvero straordinario: a Buenos Aires nel 1994 viene inaugurata Plaza Mafalda nel quartiere di Colegiales.
Innumerevoli le mostre e il successo delle sue strisce in ogni paese del mondo (Cina compresa).
Nel 2004 gli è stata anche attribuita la più grande onorificenza milanese, l’Ambrogino d’Oro.
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Peter Pan nei giardini di Kensington
Peter Pan è il fanciullo che, fuggito dalla sua casa, vive nel mondo notturno dei Kensington Gardens, abitato da fate e folletti. Incontrerà Wendy, John e Michael, i fratellini che lo aiuteranno dopo varie avventure contro pirati, sirene, pellirosse a sgominare il terribile Capitan Uncino. Uno dei piú grandi e duraturi successi del Novecento viene qui presentato in un’edizione integrale arricchita da un raro testo dell’autore, “Capitano Hook a Eton”, notevole profilo di Capitan Uncino.
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Le Carte di Jacovitti
In 4 (28,5×22,5) libro usato, brossura con sovracoperta illustrata; 75 pp, normali segni del tempo su sovracoperta, angoli e bordi, piccoli segni su bordi inf. sovracoperta , ricchissimo di disegni a colori del famoso maestro del fumetto, libro in condizioni molto buone. Ed. 2003
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Pay me to do nothing. guida per aspiranti non lavoratori
Una mattina d’estate, un ragazzo come tanti arriva a via del Corso (celebre strada dello shopping della Capitale, sempre piena di turisti e di clienti) con una sdraio, un cartello, una radio e un paio di occhiali da sole. Accende la radio e posiziona il cartello. Sistema la sdraio e si siede senza fare nul-la. Sul cartello è scritto: Pay me to do nothing, pagatemi per non fare nulla. Lui è Karmen Farina e in breve tempo, con la sua performance, diventa celebre e arriva sugli schermi di mezza televisione italiana (ospitato da programmi d’ogni tipo, come lui stesso racconta nel libro), su tutti i giornali e i siti possibili, e ovviamente sulla bocca di tutti. È un genio o un parassita? Un cialtrone o un abile performer? Intanto questo libro dimostra che Karmen è un ottimo scrittore e che la performance Pay me to do nothing non nasce affatto dal nulla ma è frutto di un percorso culturale, certo «dadaista», ma a suo modo estremamente consapevole, radicale e coerente.
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