Peso | 0,00 kg |
---|---|
Titolo | La bestia di Bolzano |
Autore | Stefano Catone |
Editore/Marca | People |
ISBN | 9791259790569 |
Anno di pubblicazione | 2022 |
book-author | |
Editore/Marca |
recensioni dei clienti
Non ci sono ancora recensioni.
Prodotti correlati
-
Partigiane
Sono storie di incredibile coraggio e di immensa libertà, quelle che troverete nelle pagine di questo libro. Sono le storie, narrate in prima persona, di dieci donne che decisero di partecipare alla Resistenza e che, dopo il 25 aprile, continuarono a fare grandi cose per la Repubblica. Troppo spesso identificate come figure minori della Resistenza – una costante che purtroppo riguarda tuttora le donne in ogni campo –, imbracciarono anch’esse le armi, in montagna e in città, fecero le “staffette”, ciclostilarono volantini con cui diffondevano le proprie idee. Idee di pace, idee di libertà, idee di uguaglianza, idee per un’Italia e un’Europa diverse da quelle in cui erano cresciute. Da Ada Gobetti a Teresa Mattei, passando per Renata Viganò e Ursula Hirschmann, Partigiane racconta la Resistenza con uno sguardo diverso, quello delle donne.
-
Alba e Ciambelle
Alba e Ciambelle è la storia di come un biglietto di sola andata possa cambiare la vita di una persona. Questo racconto, per metà diario di viaggio, per metà pensatoio personale, è basato su fatti realmente accaduti e invita il lettore a sì, provare a rifarlo a casa. Dall’Australia al Sud-Est Asiatico, dalla Nuova Zelanda al Giappone, lo zaino portato in spalla diventa un “bagaglio culturale” sempre più grande, senza mai appesantirsi.
-
Tutta la mia vita è stata una lotta 3
Il 9 gennaio 2013, per tutti coloro che sono legati al movimento di liberazione curdo, il mondo si è fermato per un momento. Una delle sue figure più importanti, Sakine Cansiz, è stata assassinata insieme alle sue compagne Fidan Dogan e Leyla Saylemez nel corso di un omicidio politico a Parigi. Un anno dopo, uscì un’edizione aggiornata in lingua turca di questo libro, che Sakine Cansiz scrisse negli anni ’90. Si tratta di un importante documento storico, perché descrive i primi passi di una rivoluzione dal punto di vista di una delle sue protagoniste e leader di rilievo. E’ anche la prima parte della storia della vita di una grande donna, che era una nostra compagna e un modello. Pertanto, la nostra preoccupazione è stata di renderlo accessibile anche ai lettori di lingua italiana.
-
Il cuore è a sinistra. Storie di coppie iconiche infelici a modo loro
Il cuore, almeno anatomicamente, ha scelto da che parte stare. Sarà per questo che nel pantheon delle storie d’amore mitologiche, l’ala a sinistra raccoglie nomi che hanno rifondato l’istituto della coppia e forse anche l’amore stesso (oltre che l’arte, la storia, la letteratura). Morante e Moravia, Sartre e de Beauvoir, King e Scott, Iotti e Togliatti, Sontag e Leibovitz, Kahlo e Rivera: amori leggendari e, spesso, amori infelici. Ma infelici a modo loro, come direbbe Tolstoj: di un’infelicità creativa frutto di modi non convenzionali per mandare tutto all’aria. Il cuore è a sinistra celebra il mito e al contempo lo dissacra, sostituendo alle icone dei ritratti umani nei quali chi legge è esplicitamente invitato a riconoscersi. Perché anche queste coppie eccezionali rispettano la regola virgiliana dell’amor omnibus idem, l’amore è uguale per tutte e tutti: nella loro leggenda ciascuno di noi può trovare un’eco della propria storia.
-
Uomini e città della resistenza. discorsi, scritti ed epigrafi
Pubblicato una prima volta nel 1955 in occasione del decennale della Liberazione, “Uomini e città del Resistenza” è il testo fondatore della nostra epica resistenziale. Questa edizione riproduce l’originale anche nell’immagine di copertina. La disegnò Carlo Levi per l’occasione, in ricordo di un episodio che più di qualunque altro sembrava evocare lo spirito della Resistenza. Un attimo prima di soccombere ai nazisti nel rogo di Sant’Anna di Stazzema, una giovane donna, Genny Marsili, aveva scagliato contro gli aguzzini uno zoccolo: il simbolo, insieme, della sua fierezza e della loro abiezione. Prefazione di Carlo Azeglio Ciampi.
-
All’arme all’arme i priori fanno carne
«All’arme! All’arme! I priori fanno carne!» grida un artigiano per incitare alla rivolta. È il 20 luglio del 1378, siamo a Firenze in piena rivolta dei Ciompi, una delle tante che infiammano l’Europa nel corso del Trecento.
Utilizzando le cronache del tempo, Alessandro Barbero ci fa rivivere la concitazione, l’entusiasmo, la violenza di quelle giornate in cui una massa di persone decise che il futuro così come lo vedeva non gli piaceva e provò a cambiarlo.Arrivano completamente inaspettate. Durano pochissimo, talvolta solo qualche settimana, poi vengono represse. Ma in quel poco tempo succedono cose tali da rimanere per sempre incise nella memoria collettiva. Sono le rivolte popolari. La storia, almeno nell’ultimo millennio, è tutta punteggiata da momenti critici in cui una massa di persone decide che il futuro così come lo vede non gli piace, e prova a cambiarlo.Il Medioevo non fa eccezione: anche allora non sono mancati movimenti insurrezionali che nel loro sviluppo iniziale non sembrano affatto distinguibili dalle più travolgenti rivoluzioni moderne. In particolare nella seconda metà del Trecento se ne sono concentrati così tanti da costituire un’anomalia. Alessandro Barbero racconta proprio le più spettacolari fra queste insurrezioni. Per molto tempo gli storici hanno visto nel loro fallimento non solo la prova che i rivoltosi non avevano nessuna possibilità di riuscire, ma che non perseguivano neppure un obiettivo consapevole. Nulla di più falso: i rivoltosi sapevano quello che stavano facendo, avevano rivendicazioni precise e si battevano consapevolmente per realizzarle.
-
catilina
«La causa degli oppressi può difenderla soltanto uno che sia anche lui un oppresso». Pare che Lucio Sergio Catilina, di nascita nobile e dalla carriera torbida, temprato nella ferocia delle guerre civili, sia approdato a questa convinzione, proclamata in una riunione segreta di suoi seguaci, quando ormai si accingeva, nell’anno 63 a.C., all’ultima, celebre, perdente battaglia contro l’oligarchia. Infiltrati vi erano anche nella sua cerchia. Così, il servizio di spionaggio agli ordini del console a lui più avverso, Marco Tullio Cicerone, prontamente divulgò quel proclama, subito giudicato come una minaccia. Fu instaurato lo ‘stato d’assedio’ e in tale clima si svolsero le elezioni. E Catilina fu battuto nelle urne: intreccio perfetto di strategia della tensione e gestione dei pentiti. Cicerone era giunto al vertice del potere mettendosi agli ordini dell’oligarchia. Fu perciò, come spesso i transfughi, il più implacabile avversario della ‘rivoluzione’. Al culmine dello scontro non esitò a varcare i confini della legalità, illudendosi, per un tempo non breve, di poter rimanere, grazie a tale ‘benemerenza’, al vertice della Repubblica. Non aveva capito di essere soltanto una pedina, non un capo: gli mancava un esercito. Era suonata l’ora dei capi carismatici e delle loro legioni.
-
Tracce migranti
Libro dell’associazione culturale Altrinformazione distribuito dal manifesto. Progetto grafico a cura di Carlo Gubitosa. Infografiche a cura di Antonella Carnicelli.
Contributi di Franco Pittau e Giusi Nicolini. Con il patrocinio del centro studi e ricerche IDOS.
“Questo è un libro che celebra la speranza”, scrive Mauro Biani all’inizio di queste pagine. Un libro che racconta l’immigrazione e il suo rovescio, l’altro da noi e noi, il sogno di vivere e la paura di morire. I muri eretti contro un’umanità in cammino e l’eterno desiderio di superarli.
Ma è anche la speranza politica che forme di editoria come questa, non-profit e autoprodotta con il crowdfunding tra i sostenitori dell’associazione Altrinformazione, si diffondano sempre di più. Perché la forma è sostanza.
Buona lettura.
Sii il primo a recensire “La bestia di Bolzano”
Devi essere registrato per pubblicare una recensione.