Peso | 0,00 kg |
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Titolo | Oro blu |
ISBN | 9788858140611 |
Anno di pubblicazione | 2023 |
Autore | |
Editore/Marca |
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Ecologie native
Per l’ecologia nativa hawaiana, ogni espressione della natura – il collettivo non umano costituito dall’atmosfera e dai suoi agenti, dall’acqua e dalla terra, dalle piante, dagli animali e dagli spiriti dei luoghi – è animata e consapevole, dunque capace di interagire con sé stessa e con il collettivo umano. Questa trama di connessioni e interdipendenze è il motivo per cui in hawaiano non c’è un termine equivalente a quello occidentale di «natura»: l’umano e il non umano non sono separati e contrapposti come nella concezione occidentale, ma si combinano per formare un’unica famiglia, quella del vivente. All’interno di questo paradigma culturale, Borgnino esplora, in una prospettiva al contempo etnografica e storica, le forme di responsabilità ecologica espresse dalla cultura indigena hawaiana, con la sua vocazione alla reciprocità segnatamente insulare. Ed è proprio questa visione del mondo che ci viene veicolata dalle ecologie native: un pianeta-isola circondato dallo spazio cosmico in cui il benessere individuale e collettivo dipende strettamente da una propensione alla cooperazione non solo tra umani ma anche tra umano e non umano.
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Cambiamo il sistema, non il clima!
Avviso ai gentili consumatori. Il capitalismo non è compatibile con la vita dell’uomo sulla terra.
Pensi che la borraccia che porti sempre con te possa salvare il pianeta? Che riciclare diligentemente possa fare la differenza? O forse credi che le nuove tecnologie ci salveranno? Sono tutte false soluzioni che ci raccontano un’enorme bugia, e cioè che possiamo tranquillamente continuare a consumare, produrre, inquinare come abbiamo fatto finora. E come noi, le grandi aziende di combustibili fossili. In altre parole, che possiamo seguitare ad alimentare il modello capitalista. Ma non è affatto così. Emma torna con un fumetto semplice e potente che in tre storie ci arma contro la disinformazione e le false soluzioni sul cambiamento climatico, mostrandoci che possiamo salvare il pianeta oppure il capitalismo.
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Milano. la guida ecologica, sostenibile e solidale
“Milano è un po’ come me: non palesemente bella, in realtà bellissima”. Mariangela Melato
Milano è una città in eterno divenire. Questa guida fuori dal coro ne racconta la bellezza, l’unicità, il carisma, ma anche le contraddizioni, svelando l’anima più inclusiva della città, quella di chi lotta per l’ambiente, una casa per tutti, un lavoro dignitoso e il rispetto dei diritti.
Milano è una metropoli dalla potente spinta innovativa. Se ne siete ospiti troverete, accanto a straordinari capolavori d’arte, anche un’anima autentica, un’innata capacità di accogliere e un’etica sua propria, ben più radicata del cosiddetto “modello Milano”.
Questa guida è dedicata ai turisti consapevoli, a chi vuole vivere a pieno la città, magari in bici, e diventare un “milanese temporaneo”.
Dormire in un ostello solidale, scoprire la città multietnica, assaggiare un raviolo cinese biodinamico, condividere una postazione di lavoro, andare a cena in carcere o in una “cantina urbana”. Ma anche incespicare su una pietra d’inciampo, perdersi tra gli alberi di una biblioteca, fare la spesa in un mercato bio.
Una guida contemporanea, che unisce chiese, musei e palazzi a una metropoli in continuo divenire, cucina verace e locali trendy, grandi eventi e angoli intimi e nascosti.
Milano è scrigno di straordinari tesori: chiese e chiostri, musei con capolavori unici, palazzi storici e architetture audaci: 10 itinerari dal centro città alle periferie.
La cultura a Milano: libri e librerie, cinema e teatro, musica colta e leggera, luoghi di riflessione e di dibattito, spesso acceso, dalla Casa della Cultura ai centri sociali.
Una città attiva, che ha a cuore i diritti di tutti i fragili: le donne, le persone LGBTQIA+, i migranti, ma anche i ciclisti, contro ogni disuguaglianza, per la tutela del suolo e un’aria più pulita.
Milano è in tavola: dal locale stellato alla trattoria conviviale, dalle eco-enoteche alle birrerie artigianali, fino ai locali etnici e allo street food.
L’altra economia a Milano, per fare la cosa giusta: le botteghe equosolidali, i mercati bio, il Terzo settore e la cooperazione, l’associazionismo e il volontariato “coeur in man”. -
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PFAS. Gli inquinanti eterni e invisibili nell’acqua. Storie di diritti negati e cittadinanza attiva. Prefazione Robert Bilott
Quattro lettere che messe insieme descrivono i contorni di un disastro ambientale globale. I PFAS (composti Poli e perfluoroalchilici), nati dall’attività umana, si sono diffusi in ogni angolo del Pianeta, contaminando l’ecosistema e il nostro organismo.
In questo sconvolgente reportage, il primo su questo tema nel nostro Paese, Giuseppe Ungherese ci racconta la storia e gli effetti nefasti dei PFAS, derivati del fluoro utilizzati per moltissimi prodotti di uso quotidiano e definiti “inquinanti eterni”.
Attraverso un approccio unico, che alterna conoscenza scientifica, testimonianze e impegno civile, l’autore ci guida in un viaggio nelle zone di sacrificio, le regioni del mondo più colpite dalla contaminazione, dove gli interessi economici dell’industria e delle multinazionali della chimica hanno sacrificato la salute dell’ambiente e delle comunità, spesso con la complicità delle istituzioni, che per anni hanno ignorato o sottovalutato il problema.
Dalla causa per crimini ambientali dell’azienda DuPont negli Stati Uniti, l’inquinamento da PFAS interessa molte zone dell’Occidente e arriva fino in Italia, allo stabilimento della Solvay in Piemonte e a quello della Fluorsid in Sardegna, passando per il Veneto, dove i PFAS hanno contaminato l’acqua potabile di oltre 350 mila persone. Cittadini che dal basso sono stati costretti ad attivarsi per vedere riconosciuti i propri diritti e, in un rinnovato civismo, hanno trovato nelle azioni collettive e di protesta la via d’uscita da questa crisi. Questo libro è anche la loro storia.
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Ecologia digitale. Per una tecnologia al servizio di persone, società e ambiente
Il digitale è fisico. Questo libro spiega in che modo la rivoluzione digitale impatta su clima, ambiente, lavoratori e società. Un manifesto per il digitale sostenibile.
Spegnete il computer! Il mondo digitale è meno verde di quello che sembra. Se non sapete che cos’è uno zettabyte e qual è il suo “peso carbonico” o se siete stufi di essere “profilati”, questo libro fa per voi. Perché spiega in modo chiaro che il cloud non è tra le nuvole ma in data center che consumano energia e producono CO2 ogni volta che spediamo una mail.
Perché dice nero su bianco che il dominio delle Big Tech minaccia non solo l’ambiente, ma anche i diritti dei lavoratori, la nostra riservatezza, la trasparenza del mercato e delle elezioni. Perché denuncia la “monetizzazione” della nostra attenzione e del nostro tempo. Perché racconta come i “dati” siano diventati il petrolio del nostro tempo e perché invece dovrebbero essere dei “beni comuni”. Perché affronta il rapporto tra politica e web e il possibile ruolo della e-democracy. Perché ribadisce – come diceva Stefano Rodotà – che è necessario un “Internet Bill of Rights”.
Perché, ultimo ma non meno importante, permette di conoscere e praticare un “consumo critico” di tecnologia, di ribellarsi – senza essere hacker -, di progettare un web a basso impatto e di prevenire l’e-waste: per un mondo digitale pulito, aperto, rigenerativo.
Il libro perfetto per chi vuole davvero capire che cosa sta facendo quando manda una mail, guarda un video o usa i social.
La prefazione è di Gerry McGovern, considerato tra i “cinque visionari con un impatto fondamentale nello sviluppo del web”.
“Pensavo che il digitale fosse sempre la scelta migliore per l’ambiente. Ero convinto fosse decisamente meglio mandare un email che una lettera. Una lettera di carta emette circa 29 grammi di CO2. Un email ne produce circa 4 di grammi. Avendone la possibilità, dovremmo quindi inviare email. [Ma] ogni giorno mandiamo circa 400 miliardi di email di cui la grande maggioranza è spam. E questo è il problema che sta al cuore del digitale: si tratta del più grande motore di consumo estremo e di sovra-produzione mai inventato. […] Il problema è che gli esseri umani non sono in grado di gestire […] quella velocità. Con il digitale, ci troviamo intrappolati in un mondo di pensatori a breve termine che vendono ininterrottamente desideri superficiali. Non abbiamo bisogno di muoverci così velocemente. Non ci fa bene. Non fa sicuramente bene alla vita sulla Terra”.
Gerry McGovernGli autori di questo libro sono docenti universitari, studiosi, attivisti, esperti di tecnologia, imprenditori green, giornalisti. Dal padre nobile di Internet in Italia a chi si batte per una “rete” più sociale. “Ecologia digitale” è un’idea dei soci dell’editore Altreconomia, da cui è nata quest’opera, a più voci e partecipata.
Gerry McGovern, Carlo Gubitosa, Francesco Cara, Giuseppe Palazzo, Alberto Prina Cerai, Alessandro Cillario, Stefano Onofri, Giacomo Venezia, Stefana Broadbent, Dario Pizzul, Stefano Trumpy, Tommaso Goisis, Stefania Paolazzi, Maurizio Napolitano, Giulia Monteleone, Matteo Spini, Nicola Bonotto, Savino Curci, Antonio Alessio Di Pinto, Gauthier Roussilhe, Massimo Acanfora, Duccio Facchini, Andrea Siccardo, Marianna Usuelli, Stefano Zoja.
In copertina: elaborazione grafica a cura di Altreconomia da www.istockphoto.com/it/portfolio/StudioM1.