Peso | 0,00 kg |
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Titolo | Oro blu |
Autore | Edoardo Borgomeo |
Editore/Marca | Laterza |
ISBN | 9788858140611 |
Anno di pubblicazione | 2023 |
book-author | |
Editore/Marca |
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Verso un’economina comunitaria
Attraverso un’attenta riflessione sulle attuali istituzioni economiche, politiche e normative, Candela ci mostra come mercato, Stato e leggi producano incentivi fondati su presupposti razionalmente errati. Quanto meno se l’obiettivo è quello di promuovere la coesione sociale. In questo caso, ci dice l’autore, vi sono incentivi alternativi di azione socioeconomica che si possono intraprendere qui e ora. Ovviamente non si tratta di un semplice aggiornamento delle istituzioni che regolano la nostra vita, perché questo significherebbe confermare l’egoismo su cui si basa l’economia dell’Io. Al contrario, bisogna implementare quelle pratiche autogestionarie già esistenti, e con una lunga storia, basate su una visione antropologica positiva dell’essere umano. Una visione che rimanda a quei comportamenti solidali che sono parte integrante dell’evoluzione umana e che pongono le fondamenta di un’economia del Noi il cui motore non è più l’egoismo ma l’altruismo. E se l’obiettivo reale (e non solo dichiarato) è quello di raggiungere l’equità sociale, allora è indubbio che le istituzioni che ci hanno sin qui governato vadano radicalmente cambiate.
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Questione di genere. il femminismo e la sovversione dell’identità
Il libro che ha segnato un punto di svolta del femminismo internazionale e che è divenuto un classico del pensiero di genere.
«Rileggere questo libro, o leggerlo per la prima volta, dà una nuova forma alle categorie attraverso cui facciamo esperienza delle nostre vite e dei nostri corpi. Il fatto che questo ci disturbi è un piacere intellettuale e una necessità politica.» – Donna Haraway
Che cosa vuol dire appartenere al genere femminile o maschile? È possibile assegnare un’identità sulla base del solo sesso biologico? Judith Butler è convinta che non sia possibile e in questo libro affronta i luoghi comuni che si nascondono dietro quella risalente assunzione. Come definire, allora, la propria identità? Decisivo è trovare un ‘posto tutto per sé’ fra maschile e femminile, ai margini delle rigide classificazioni prodotte dalla psicoanalisi, dalla filosofia, dalla biologia e dalla linguistica. Perché non esistono due generi, ma numerose possibilità che devono includere anche tutti i soggetti ritenuti anomali ed eccentrici dalle norme imposte e codificate. Una posizione, quella di Judith Butler, che mette in discussione anche parte del femminismo occidentale che ha riprodotto la stessa gerarchia dei sessi, idealizzando la donna in maniera speculare a quello che ha fatto la cultura maschilista e patriarcale. La sfida lanciata è chiara: ripensare l’identità di ogni persona come qualcosa in continuo mutamento, che non si lascia ridurre ad alcun modello stereotipato. Una sfida che può garantire l’accesso ai diritti e la qualità della pratica democratica.
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pfas. gli inquinanti eterni e invisibili nell’acqua. storie di diritti negati e cittadinanza attiva
Quattro lettere che messe insieme descrivono i contorni di un disastro ambientale globale. I PFAS (composti Poli e perfluoroalchilici), nati dall’attività umana, si sono diffusi in ogni angolo del Pianeta, contaminando l’ecosistema e il nostro organismo. In questo sconvolgente reportage, il primo su questo tema nel nostro Paese, Giuseppe Ungherese racconta la storia e gli effetti nefasti dei PFAS, derivati del fluoro utilizzati in moltissimi prodotti di uso quotidiano e definiti “inquinanti eterni”. Attraverso un approccio unico, che alterna conoscenze scientifiche, testimonianze e impegno civile, l’autore ci guida in un viaggio nelle ‘zone di sacrificio’: le regioni del mondo più colpite dalla contaminazione, dove gli interessi economici delle industrie e delle multinazionali chimiche hanno sacrificato la salute dell’ambiente e delle comunità, spesso con la complicità delle istituzioni, che per anni hanno ignorato o sottovalutato il problema. Dalla causa per crimini ambientali intentata contro l’azienda DuPont negli Stati Uniti, l’inquinamento da PFAS ha colpito molte aree dell’Occidente, arrivando fino in Italia, nello stabilimento della Solvay in Piemonte, e passando per il Veneto, dove hanno contaminato l’acqua potabile di oltre 350 mila persone. Negli ultimi anni, numerosi cittadini hanno dovuto attivarsi dal basso per ottenere il riconoscimento dei propri diritti e, attraverso un rinnovato senso di civismo, hanno individuato nelle azioni collettive e nelle proteste una via d’uscita dalla crisi. Questo libro è anche la loro storia.
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Un’ecologia decoloniale. pensare l’ecologia dal mondo caraibico
Con i Caraibi al centro della tempesta moderna – luogo del primo approdo di Colombo ma anche di test nucleari, monocolture inquinanti e deforestazione – questo volume propone un fondamentale salto interpretativo in due aspetti essenziali del nostro tempo: il razzismo e la crisi ambientale. Malcom Ferdinand guarda alle devastazioni attuali e alla storia della schiavitù, a chi è stato imbarcato nella stiva della nave negriera, per ridefinire il colonialismo come modo di abitare la terra e l’attuale sconvolgimento del pianeta come suo effetto diretto.
Ponendo alla base della sfida ecologica la pluralità delle condizioni di vita e delle forme di oppressione che interessano gli esseri umani e non umani – i suoli, le piante e gli animali –, Un’ecologia decoloniale attraversa la letteratura caraibica e l’immaginario occidentale, il lessico delle comunità originarie delle Americhe e le pratiche degli schiavi fuggitivi. Solo prendendo coscienza di una storia comune, con al centro coloro ai quali «il mondo è stato rifiutato», è possibile immaginare di uscire dalla stiva e costruire un ponte di giustizia su una nave-mondo comune. -
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Che cos’è la transizione ecologica. Clima, ambiente, disuguaglianze sociali – Per un cambiamento autentico e radicale
Quale transizione ecologica vogliamo? Questo libro che spiega perché ci troviamo di fronte a un’occasione unica non solo per superare la crisi, ma anche per trasformare in modo radicale la società e combattere le disuguaglianze.
“Transizione ecologica” non è il nome del ministero, né il mantra vuoto ripetuto dai governanti: è un cambiamento radicale che non riguarda solo la questione climatica e l’uscita rapida dal sistema dei combustibili fossili, ma anche la drammatica perdita di biodiversità, le profonde disuguaglianze tra emisferi, generi, generazioni e il modello economico stesso di produzione e consumo, quello del “capitale” e della crescita infinita.
Non basta una verniciata di verde: non basta “spostare” i profitti verso il green, invocare l’economia circolare o la magia tecnologica. È necessaria una “rivoluzione di sistema”, non solo per andare oltre la pandemia, ma anche per trasformare la società e desiderare un futuro diverso.
Questo libro racconta la transizione ecologica con voci diverse e da ogni prospettiva: il quadro politico e normativo, la questione climatica, l’energia e i trasporti, l’economia reale e quella finanziaria, il fisco e il debito, l’estrazione di risorse e la produzione industriale, la biodiversità, il capitale naturale e quello agricolo, il suolo, l’aria e l’acqua, la governance globale e locale, la democrazia e la povertà energetica, dai Paesi in via di sviluppo alle nostre città, il linguaggio, la “decarbonizzazione” dell’immaginario.
«Il tempo è ora. Disuguaglianza, pandemia e crisi climatica sono facce della stessa medaglia: un’economia “sporca” basata sull’estrazione insostenibile di carbon fossile, distruzione della biodiversità e degli ecosistemi in cui viviamo ed enormi fratture e disparità sociali. Abbiamo davanti la responsabilità di ripensare le nostre economie e le nostre società. La transizione ecologica non è quindi politicamente neutra. Non è una questione “solamente” tecnica, scientifica e tecnologica. Come la fai, quali sono le priorità, con quali attori, dove indirizzi gli investimenti sono scelte politiche che possono acuire le disuguaglianze o sanarle. Stiamo andando verso una direzione in cui il punto non sarà più “se”, ma “come”. Per questo, serve, innanzitutto, una visione Politica -con la P maiuscola- che metta al centro le persone nella transizione».
(Caterina Sarfatti)Con i contributi di: • Davide Agazzi • Veronica Aneris • Andrea Baranes • Agnese Bertello • Riccardo Bocci • Marco Borgarello • Paolo Cacciari • Giovanni Carrosio • Stefano Caserini • Annalisa Corrado • Elena De Luca • Marco Deriu • Antonia De Vita • Anna Donati • Francesca Forno • Francesco Gesualdi • Elisa Giannelli • Giacomo Grassi • Simone Maggiore • Roberto Mancini • Fabio Monforti • Paolo Pileri • Anna Realini • Rinascimento Green • Davide Sabbadin • Caterina Sarfatti • Annalisa Savaresi • Chiara Soletti • Antonio Tricarico • Mauro Van Aken • Alessandro Volpi
La copertina è di Commando Jugendstil, facebook.com/CJugendstil
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Per un’ecologia pirata. E saremo liberi
Che cosa hanno da dire gli abitanti dei quartieri popolari delle città europee, figli dell’immigrazione postcoloniale, sulla crisi ambientale in atto? Che cosa hanno da dire i bambini di questi quartieri, che si vedono sottrarre le aree verdi e respirano aria sempre più inquinata, che conoscono lo spazio pubblico non come luogo dove giocare ma dove temere fin da piccoli il controllo razzista della polizia? L’ecologia pirata di cui parla questo libro non è un sapere che discende da pochi esperti alla gente comune, ma una visione radicata nell’esperienza di chi è più esposto alla devastazione del territorio. Una visione che invita a prendere il largo come le navi di One Piece, il manga così amato nelle banlieue assetate di libertà. Nel progetto dell’estrema destra la connessione tra cambiamento climatico e migrazione è chiara: muri sempre più alti a separare i quartieri ricchi dai quartieri poveri, e l’Europa dall’Africa, garantiranno a una minoranza di mantenere il proprio livello di benessere. Fatima Ouassak, co-fondatrice della prima Casa dell’ecologia popolare in Francia, denunciando gli errori di un ecologismo elitario e islamofobo che si dice progressista formula un progetto altrettanto chiaro, in cui l’abolizione delle frontiere diventa il perno del diritto a respirare bene.
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Milano. la guida ecologica, sostenibile e solidale
“Milano è un po’ come me: non palesemente bella, in realtà bellissima”. Mariangela Melato
Milano è una città in eterno divenire. Questa guida fuori dal coro ne racconta la bellezza, l’unicità, il carisma, ma anche le contraddizioni, svelando l’anima più inclusiva della città, quella di chi lotta per l’ambiente, una casa per tutti, un lavoro dignitoso e il rispetto dei diritti.
Milano è una metropoli dalla potente spinta innovativa. Se ne siete ospiti troverete, accanto a straordinari capolavori d’arte, anche un’anima autentica, un’innata capacità di accogliere e un’etica sua propria, ben più radicata del cosiddetto “modello Milano”.
Questa guida è dedicata ai turisti consapevoli, a chi vuole vivere a pieno la città, magari in bici, e diventare un “milanese temporaneo”.
Dormire in un ostello solidale, scoprire la città multietnica, assaggiare un raviolo cinese biodinamico, condividere una postazione di lavoro, andare a cena in carcere o in una “cantina urbana”. Ma anche incespicare su una pietra d’inciampo, perdersi tra gli alberi di una biblioteca, fare la spesa in un mercato bio.
Una guida contemporanea, che unisce chiese, musei e palazzi a una metropoli in continuo divenire, cucina verace e locali trendy, grandi eventi e angoli intimi e nascosti.
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