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Perché il fascismo è nato in Italia
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20,00 € iva inclusa
2 disponibili
SKU: | 9788858149324 |
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Categoria: | Storia Biografie e Memorie |
Peso | 0,00 kg |
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Titolo | Perché il fascismo è nato in Italia |
Autore | Marcello Flores , Gozzini |
Editore/Marca | Laterza |
ISBN | 9788858149324 |
book-author | |
Editore/Marca |
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Partigiane
Sono storie di incredibile coraggio e di immensa libertà, quelle che troverete nelle pagine di questo libro. Sono le storie, narrate in prima persona, di dieci donne che decisero di partecipare alla Resistenza e che, dopo il 25 aprile, continuarono a fare grandi cose per la Repubblica. Troppo spesso identificate come figure minori della Resistenza – una costante che purtroppo riguarda tuttora le donne in ogni campo –, imbracciarono anch’esse le armi, in montagna e in città, fecero le “staffette”, ciclostilarono volantini con cui diffondevano le proprie idee. Idee di pace, idee di libertà, idee di uguaglianza, idee per un’Italia e un’Europa diverse da quelle in cui erano cresciute. Da Ada Gobetti a Teresa Mattei, passando per Renata Viganò e Ursula Hirschmann, Partigiane racconta la Resistenza con uno sguardo diverso, quello delle donne.
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Costituente: storia di Teresa Mattei. le battaglie della partigiana chicchi, la più giovane madre della costituzione (la)
“La cosa più importante della nostra vita è aver scelto la nostra parte”, diceva Teresa Mattei – nome di battaglia Chicchi – giovanissima partigiana a Firenze, eletta all’Assemblea Costituente a soli 25 anni. “La Costituente” racconta la storia, a 100 anni dalla nascita, della più giovane tra le “madri” della Costituzione, con un’intervista al presidente Oscar Luigi Scalfaro e al costituzionalista Valerio Onida.
Un racconto teso ed emozionante, che si legge tutto d’un fiato. Teresa ha lottato per la libertà del nostro Paese, ha rischiato la vita e provato sulla sua pelle la ferocia nazista. La versione definitiva dell’articolo 3 della Carta costituzionale sull’uguaglianza reca anche la sua firma. Espulsa dal PCI, Teresa non ha poi mai rinnegato le proprie idee, che la hanno portata anche a manifestare a Genova, sua città natale, nel 2001. Teresa ci ha lasciato il 12 marzo 2013, a 92 anni, ma la sua passione ci accompagna.
“…la ricordo con grande ammirazione per la puntualità e la saggezza. Non ho mai riscontrato in lei atteggiamenti faziosi o polemici, ma anzi una maturità molto anticipata, anche per la fermezza dimostrata di fronte al suo partito. La scelta di Teresa è stata di percorrere la strada della difesa dei deboli, per tutta la vita. La mia stima per una donna che ha fatto cose molto belle non inizia oggi, ma continua -da allora- con molto affetto”. (Oscar Luigi Scalfaro, già Presidente della Repubblica e Senatore a vita).
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2001-2021 Genova per chi non c’era. L’eredità del G8: il seme sotto la neve
Chi ha partecipato alle manifestazioni di Genova 2001 spesso ne porta un segno. C’è chi è stato picchiato, chi continua a sognare quei giorni, chi ha deciso di non avere figli, chi ha cambiato completamente vita e chi ha perso di vista il “movimento” ma spesso, in modo sotterraneo, ha continuato ad andare in direzione ostinata e contraria, perpetuando quello spirito.
A 20 anni dai giorni del G8 di Genova quindi molte domande sono ancora aperte.
Perché è importante raccontare Genova a chi per anagrafe, per distrazione o per scelta non c’era? Che cosa è stato del “movimento”, di quell’afflato collettivo massacrato dai manganelli e dai media? In quali rivoli si è disperso il fiume di persone che ha manifestato? Qual è infine l’eredità, di Genova e chi ha raccolto e perpetuato questo capitale di idee? A queste e ad altre questioni risponde questo libro, attraverso 20 testimoni privilegiati che a Genova c’erano: il portavoce delle 1.187 organizzazioni del Genoa Social Forum, chi era nella Scuola Diaz e ha i lividi anche nell’anima, chi ha processato i responsabili della repressione, chi ha studiato, raccontato, cantato Genova, chi ha perso il bene più grande. Un racconto collettivo (senza reducismo) per spiegare Genova a “chi non c’era” e per raccogliere quello che Alessandro Leogrande chiamava “il seme sotto la neve” e che ha germogliato tanti altri mondi possibili, dall’economia solidale all’informazione indipendente e il cui lascito è stato raccolto da Fridays for future e da altri movimenti, come quello dei referendum per l’acqua pubblica o Occupy Wall Street.
Scrive Angelo Miotto, giornalista, documentarista radiofonico e comunicatore che nel 2001 ha seguito in diretta le vicende del G8 per Radio Popolare: “Perché dobbiamo parlare di Genova? Perché vogliamo. Parlare oggi di Genova (a chi non c’era) significa non solo fare memoria di quello che accadde, ma capire che cosa sia successo in questi vent’anni e soprattutto immaginare ancora l’utopia, che non è mai sinonimo di irrealizzabile”.Hanno scritto: • Vittorio Agnoletto • Enrica Bartesaghi • Marco Bersani • Norma Bertullacelli • David Bidussa • Martina Comparelli • Danilo De Biasio • Donatella Della Porta • Nicoletta Dentico • Chicco Elia • Haidi Gaggio Giuliani • Lorenzo Guadagnucci • Carlo Gubitosa • Alessio Lega • Giulio Marcon • Rossella Muroni • Riccardo Noury • Giuliano Pisapia • Fabrizio Ravelli • Alfredo Somoza • Jacopo Tondelli • Antonio Tricarico • Enrico Zucca. Con le illustrazioni di Giancarlo “Elfo” Ascari.
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9 agosto 378 Il giorno dei barbari
Un grande storico come Alessandro Barbero e un grande illustratore come Sergio Toppi ci restituiscono vividamente quel che accadde ad Adrianopoli, nei Balcani, in un lungo pomeriggio d’estate nella battaglia che ha cambiato la storia del mondo e che ha segnato la fine dell’Antichità e l’inizio del Medioevo.
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Un libro che ti porta dritto al cuore della nostra storia!
Attraverso la lettura del libro “Greenpeace, I guerrieri dell’arcobaleno in Italia” conoscerai le persone, le storie, i valori e le battaglie che hanno reso grande la nostra associazione nel nostro Paese. I racconti in prima persona dei nostri attivisti ti faranno emozionare, arrabbiare, gioire e soprattutto ti convinceranno che il cambiamento è possibile. E passa dalle nostre scelte e le nostre azioni.
Sfida, agisci, proteggi, sono le parole che esprimono lo spirito di Greenpeace e dei suoi attivisti. Persone normali che scrivono la storia ogni giorno con sacrificio, creatività e passione per creare un futuro verde e di pace.
Composta da carta 100% in fibra riciclata e stampata con inchiostri vegetali.
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Come nasce un supereroe si sa, è pieno di fumetti e di film che lo spiegano nel dettaglio. Ma la genesi di Supergiovane, beh, è tutta un’altra storia. Luca Mangoni, più semplicemente noto come Mangoni e basta, racconta le sue molteplici identità, dall’infanzia in una Milano che non c’è più alla passione politica, dai determinanti incontri ai tempi della scuola fino all’attività di stimato architetto e, soprattutto, di irresistibile perfomer. Che, attraversando quattro decenni, da sempre accompagna le esibizioni del complessino degli Elio e le Storie Tese. Una storia tra realtà e leggenda, e di leggende sul suo conto molte se ne narrano, alcune fra queste raccontate dalla viva voce di due che lo conoscono bene: Faso e Rocco Tanica.
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Non esistono piccoli eroi
In un mondo ancora attraversato da violenze, conflitti, guerre spesso dimenticate o nascoste, il movimento pacifista fatica a trovare spazi. La stagione della grande mobilitazione d’inizio millennio appare lontana anni luce. Cosa è cambiato rispetto a quando il movimento arcobaleno era capace di riempire piazze e di spingere gli italiani a esporre la bandiera della pace alla finestra? Molto meno di vent’anni dopo, la cronaca descrive un paesaggio assai diverso. Il linguaggio della pace non è più pop. Eppure una mobilitazione, soprattutto tra i più giovani, sta crescendo: quella che impone l’ambientalismo come tema globale, irrinunciabile per l’agenda politica. E dalla crisi del movimento pacifista quale lezione può trarre chi oggi scende in piazza contro il cambiamento climatico? Insieme a professori, studiosi, attivisti, politici, abbiamo indagato le possibili cause esterne e interne che hanno contribuito alla “mutazione arcobaleno”. Riflettere su questo potrebbe aiutarci anche a comprendere la portata della nuova ondata di partecipazione e, magari, a non commettere gli stessi errori del passato.
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