Erica Meiners, coautrice di “Abolition. Feminism. Now.”, offre una genealogia del movimento, un appello all’azione, e una sfida a coloro che pensano all’abolizionismo e al femminismo come a progetti politici separati—addirittura incompatibili.

Erica R. Meiners è una professoressa di educazione e studi di genere e sessualità presso la Northeastern Illinois University. Scrittrice, organizzatrice ed educatrice, Meiners è autrice di “For the Children? Protecting Innocence in a Carceral State”, coautrice di “The Feminist and the Sex Offender: Confronting Sexual Harm, Ending State Violence”, e coeditrice di “The Long Term: Resisting Life Sentences, Working Toward Freedom”.

  • Abolizionismo. Femminismo. Adesso

    L’aggettivo abolizionista affonda le sue radici nel diaciannovesimo secolo durante la lotta afroamericana contro la schiavitù. Ispirandosi a quella stessa storia questo libro collettivo ha come bersaglio l’attuale sistema penale, da sempre strutturalmente incline alla violenza razzista e di genere. Pur rispettose del fatto che abolizionismo e femminismo continuano a essere teorizzati separatamente da numerose analisi e movimenti, le autrici considerano l’abolizionismo più forte se mette in discussione i meccanismi che generano la violenza di genere e il femminismo, a sua volta, più potente e incisivo se capace di discostarsi dalle posizioni che non fanno i conti con la violenza riprodotta e amplificata da carceri e polizia. La proposta è quella di un femminismo abolizionista, con un approccio che fa tesoro della tradizione del femminismo nero e contesta l’essenzialismo di genere, che ha la tendenza a considerare la

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