Nato a San Francisco nel 1876, Jack London visse negli anni della colonizzazione del selvaggio West, gli anni dei pionieri. Il paese era sconvolto da cambiamenti economici e culturali che minacciavano i tradizionali stili di vita degli americani. Era un grande momento di transizione.
L’infanzia di London fu segnata dalla povertà. A dieci anni era già per strada a vendere giornali per aiutare la famiglia. Fino al successo del suo primo romanzo, giunto all’età di ventiquattro anni, la sua vita fu costellata da una lunga serie di lavori e fughe dagli stessi. Fu pescatore clandestino di ostriche, marinaio, operaio in una fabbrica di conserve, raccoglitore di iuta e di cotone e cercatore d’oro.
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Diari di un vagabondo. Quattro racconti tratti da «La strada»
Mezzo secolo prima dell’On the Road di Kerouac, Jack London scriveva il suo La strada, nove racconti autobiografici dedicati al lato oscuro del «sogno americano». I protagonisti del suo viaggio, letterario e non, sono le persone che abitano le contraddizioni della rivoluzione industriale: senzatetto, disoccupati, poveri e reietti, dalle storie non poi così distanti da quella dello stesso London. «Io divenni vagabondo… ebbene per la vitalità che era in me, per la passione di girovagare che ho nel sangue e che non mi lasciava tranquillo».