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Relazioni pericolose (Le)
Per vendicarsi di un ex amante, la perfida marchesa di Merteuil propone al visconte di Valmont, impenitente dongiovanni, di sedurne la giovanissima promessa sposa. Ben altra impresa intriga però Valmont: conquistare la casta e devota presidentessa de Tourvel. Indiscusso capolavoro della letteratura libertina, da subito al centro di uno scandalo ma anche accolto da grande successo, Le relazioni pericolose – ultimo grande esempio della narrativa epistolare – si impone ancora oggi sia per le sue straordinarie qualità letterarie sia per il vigore con cui l’autore ha saputo dare vita alle sue creature, che segnano il tramonto dell’eroe e la nascita del personaggio: senza Valmont, senza la marchesa di Merteuil, senza Mme de Tourvel non ci sarebbero stati Julien Sorel o Ivan Karamazov.
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Racconti di Canterbury (I)
Nell’Inghilterra del XIV secolo un gruppo di pellegrini diretti alla tomba di Thomas Becket a Canterbury si intrattiene raccontandosi una serie di novelle. È questa la cornice dei ventuno Racconti di Canterbury , composti tra il 1386 e il 1400. Benché l’opera – un caposaldo della letteratura universale – sia rimasta incompiuta, queste novelle costituiscono una grandiosa e multiforme epopea della società medioevale inglese. E grazie alla rara dote di penetrazione psicologica dell’autore diventano qualcosa di più del pur notevole e vividissimo affresco storico: si trasformano nella rappresentazione simbolica dell’itinerario spirituale dell’uomo lungo il cammino della vita.
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Oppenheimer. La tragedia di uno scienzia
Robert Oppenheimer è stata una delle figure più enigmatiche e carismatiche della fisica contemporanea. Ancora ventenne contribuì in maniera fondamentale allo sviluppo della teoria quantistica, ma divenne famoso in tutto il mondo come direttore del gruppo di ricercatori di Los Alamos che, in venti mesi di febbrile sperimentazione, mise a punto la bomba atomica. Abraham Pais, a sua volta grande fisico, che conobbe personalmente Oppenheimer e condivise con lui lunghi anni di insegnamento a Princeton, ripercorre, in questa biografia, tutte le tappe di un percorso scientifico fondamentali per il ventesimo secolo.
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Neuromante
«Il cielo sopra il porto aveva il colore della televisione, sintonizzata su un canale morto»: con questo memorabile incipit nel 1984 William Gibson ha rivoluzionato la letteratura fantascientifica e non solo, cambiando per sempre il nostro modo di guardare la tecnologia, la realtà esterna e noi stessi. Sotto quel cielo «argenteo e avvelenato» si svolge l’avventura di Case, in un mondo in cui le mafie della finanza e dell’elettronica possono tutto, tra autostrade informatiche e hacker dai poteri neuromantici. Case si è messo contro l’organizzazione sbagliata e per vendetta è stato privato della capacità di connettersi al cyberspazio, isolato nella prigione di carne del suo corpo materiale. Ora qualcuno è disposto a ricostruirgli le sinapsi bruciate, a patto che porti a termine un’ultima missione… Vincitore dei principali riconoscimenti del genere fantascientifico (Hugo, Nebula e Philip Dick Award), e qui presentato nella nuova traduzione di Tommaso Pincio, Neuromante è il libro che ha dato origine all’universo virtuale e narrativo del cyberpunk, conferendogli una dignità letteraria che travalica il genere per assumere la dimensione di un grande classico: una delle più potenti visioni del futuro che la letteratura del Novecento abbia lasciato, in cui la cupa descrizione di scenari tetri e trame esasperate, di una natura devastata e una tecnologia imperante si coniuga con un respiro e uno stile ampi e suggestivi; un romanzo di culto che ha ridefinito l’immaginario dell’era postmoderna.
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Mastino dei Baskerville (Il)
Sir Charles Baskerville muore nel giardino della sua villa. Si mormora che sia stato vittima di un animale demoniaco, un’antica maledizione che pende sulla casata. Ma l’acume di Sherlock Holmes non si ferma certo davanti alle superstizioni… La storia del cane mostruoso che si aggira per le brughiere, sospettato di essere l’autore di efferati delitti, rimane ancora oggi un gioiello della narrativa, non solo gialla. Pubblicato nel 1902, “Il mastino dei Baskerville” è il romanzo più famoso di Conan Doyle, un racconto insuperabile per il senso di mistero e il fascino della suspense che lo pervadono.
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Maestro e Margherita (Il)
Nella Mosca staliniana, popolata di stupidi burocrati e di spregevoli privilegiati, gente meschina e feroce per la quale truffa, ipocrisia e delazione sono una seconda natura, è arrivato il diavolo. Sotto le spoglie di Woland, esperto di magia nera, e accompagnato da una bizzarra corte di cui fanno parte valletti, sicari, streghe e un gigantesco gatto parlante, per tre giorni Satana semina scompiglio tra l’intelligencija letteraria e in tutta la città. Un destino diverso è riservato solo al Maestro, uno scrittore chiuso in manicomio, autore di un romanzo su Ponzio Pilato rifiutato dalla critica e dagli editori, e alla sua infelice amante, Margherita, che sarà protagonista di una terrificante, travolgente notte stregata. Bulgakov compose il suo capolavoro negli ultimi dodici, amarissimi anni di vita, ostracizzato dal regime stalinista, senza la speranza di vederlo pubblicato. Riuscì tuttavia a trasformare la sua disperazione, la lotta contro l’angoscia e l’isolamento nell’oggetto e nel motore di un’opera d’arte assoluta. Per offrire un quadro dell’atmosfera storica e psicologica in cui Il Maestro e Margherita fu scritto, in questo volume sono raccolti anche il racconto incompiuto All’amica segreta e la lettera Al governo dell’Urss, inviata dall’autore stesso nel 1930 a Stalin, cui si aggiungono la Postfazione di Igor Sibaldi e le note della curatrice Serena Prina, aggiornate alle più recenti acquisizioni critiche.
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