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Riot. Teoria e pratica delle sommosse po
Il ventunesimo secolo si è aperto con un’ondata di rivolte che hanno incendiato vari luoghi del mondo. Le immagini di scontri sono diventate sempre meno inusuali nelle strade delle nostre città; le rivolte a Tunisi, in Turchia, in Egitto e in Libia, i movimenti secessionisti in diversi paesi europei, le proteste in Cile e in Ecuador, i Gilet Gialli in Francia, le donne in Argentina e Polonia, le rivolte negli Stati Uniti capeggiate da Black Lives Matter, ma anche dall’estrema destra, sono soltanto alcuni esempi. Sono sommosse che scoppiano in maniera imprevista, si manifestano velocemente e altrettanto velocemente scompaiono. Ne è protagonista una massa eterogenea, all’interno della quale si rintracciano nuovi soggetti e nuove domande che non si possono incasellare all’interno dello schema classico basato sull’antagonismo tra il Capitale e il Lavoro, un conflitto antico e facilmente identificabile. Discutere di come alcuni avvenimenti stiano trasformando l’impalcatura concettuale della sinistra e di come si possa rintracciare in essi spunti per poter formulare una teoria utile alla costruzione di una praxis adeguata ai nostri tempi è l’obiettivo del testo che avete tra le mani.
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Revolucionaria! Le vite intrecciate, la
Violeta Parra, Mercedes Sosa e Chavela Vargas: tre interpreti straordinarie, tre donne che, nel loro canto, sono riuscite ad abbracciare il mondo, intonando i temi universali dell’amore e della lotta, della libertà e del desiderio, della giustizia negata e del cambiamento necessario. Lavinia Mancusi raccoglie un’eredità imponente e, scavando nello sconfinato repertorio di queste icone della musica popolare di ogni tempo e paese, torna a dare voce a vite straordinarie, nate nelle periferie della Terra, costrette a fare i conti con la repressione e l’esilio eppure sempre capaci di librarsi al di là di qualunque confine. Tre grandi classici che, in questo libro, tornano a raccontare le storie terribili e meravigliose che le hanno rese simboli universali di bellezza e riscatto. Prefazione di Pino Cacucci. Postfazione di Giulia Ananìa.
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Fronte rosso. Storia popolare della guer
“La guerra civile spagnola rappresenta il paradigma stesso del concetto di ‘guerra civile’. Difficilmente in altri momenti storici si è determinata una frattura così netta, così evidente e così ben delineata all’interno di uno stesso contesto nazionale. Due fazioni, quantitativamente e geograficamente simili, si contrapposero per tre lunghi anni dando vita a una vicenda giustamente descritta come ‘epopea’ da molti commentatori. Varie volte definita come ‘ultima grande causa’, la guerra civile spagnola travalicò velocemente i confini iberici, diventando il terreno di scontro su cui la nascente ideologia fascista sferrava un attacco senza precedenti contro il campo comunista e libertario. Con l’ausilio di preziosi documenti e attraverso un’analisi avvincente, ‘Il fronte rosso’ ricostruisce la storia della guerra civile spagnola concentrandosi sul punto di vista delle sezioni dell’Internazionale Comunista. Una scelta decisiva, sia per comprendere la dimensione europea del conflitto, sia per dare voce a quella parte rilevante della popolazione spagnola che, insorgendo, scelse di rispondere con la lotta armata al proditorio colpo di stato fascista”. (Prefazione di Marco Puppini).
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Amore e rivoluzione. idee di una comunis
Figlia di un generale zarista, Aleksandra M. Kollontaj è giovanissima quando, insieme al matrimonio, rifiuta la vita che la sua famiglia ha immaginato per lei. Si tratta del primo di un’infinita serie di atti di ribellione con i quali la Kollontaj – nemica giurata delle istituzioni patriarcali – coniuga la propria, determinazione rivoluzionaria con la necessità di sconvolgere radicalmente quello schema di oppressione capace di riprodursi nel rapporto tra capitale e lavoro così come nel rapporto tra i generi. Oratrice di rara potenza, la Kollontaj, nel corso della sua vita, è ovunque il popolo sarà capace di organizzarsi per spezzare le catene che lo opprimono, a cominciare dalla Russia della sollevazione operaia e contadina, dove è tra gli artefici della Rivoluzione d’Ottobre e della costituzione bolscevica: uno dei primi testi capace di recepire le battaglie per i diritti delle donne, a cominciare dalle questioni del divorzio e dell’aborto. Con le sue “Idee di una comunista sessualmente emancipata”, Aleksandra M. Kollontaj rende in prima persona una testimonianza capace di proiettare nel futuro un nuovo concetto di amore e di lotta, di impegno rivoluzionario e irriducibile passione per la libertà.