Bastava chiedere! 10 storie di femminismo quotidiano
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spogliatoio. il bullismo nella scuola (lo)
Una classe di adolescenti si trova ogni giovedì, prima e dopo l’ora di attività sportive, nei nuovi spogliatoi, dove saranno davvero spogliati, messi a nudo. rivelando gradualmente le inquietudini e sentimenti complessi che li attraversano. Un ritratto non banale, ed estremamente e duramente realistico, del bullismo e dei rapporti di sopraffazione. Età di lettura: da 12 anni.
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Nessuna sottomissione. Il femminismo come critica dell’ordine sociale
Il femminismo non è un movimento che ha a che fare solo ed esclusivamente con ‘questioni di donne’. Costituisce, piuttosto, una forma di critica dell’ordine sociale nella sua globalità. Consente di affinare la concezione dell’oppressione attraverso un’analisi dei modi di dominio interiorizzati e di decostruirli. Chiara Bottici propone una teoria filosofica radicale, che definisce anarcafemminista, ispirata a due affermazioni principali: la prima è che c’è qualcosa di specifico nell’oppressione delle donne; la seconda è che, per combatterla, dobbiamo districarci tra tutte le altre forme di oppressione e dall’antropocentrismo che le caratterizza.
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Asessualità. Prospettive queer e femministe contro l’allonormatività.
L’asessualità è un tema che sta piano piano uscendo dall’ombra, ma che è ancora troppo poco compreso. Chi fa informazione e divulgazione sull’argomento è costrett* a ripetere sempre gli stessi concetti di base, cioè che si tratta di un orientamento sessuale, che in quanto tale non ha nulla a che vedere con il comportamento e con gli atteggiamenti verso il sesso, e che è uno spettro, in cui le esperienze individuali sono diverse e variegate. Tuttavia, ancora si fatica a comprendere il potenziale politico innovativo dell’asessualità. Le persone asessuali condividono molte delle lotte combattute dal femminismo, dalle persone LGBTQI+ o da quelle con disabilità. Eppure, la loro voce non viene mai ascoltata. Ma se vogliamo costruire una sessualità libera da coercizioni, pressioni sociali, lontana dallo spettro della patologizzazione e della devianza, non possiamo farlo senza riconoscere all’asessualità il suo spazio nel dibattito.
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Prostitute in rivolta
“Prostitute in rivolta” libera la prostituzione da quelle parole cui di solito è legata – intimità, perdita di sé, depravazione morale – per ancorarla a una tesi tanto semplice quanto corretta: il lavoro sessuale esiste in un mondo in cui le risorse non sono equamente accessibili. Come ogni altro lavoro, non è né buono né cattivo in sé, ma la vita di chi lo pratica può cambiare a seconda della possibilità di rivendicare dei diritti. Per capirlo basta adottare la prospettiva delle dirette interessate, come le autrici Juno Mac e Molly Smith, sex worker e attiviste femministe. Il libro spinge a porsi importanti quesiti sui significati attribuiti a parole come «sesso», «lavoro», «sfruttamento», «libera scelta», e mette chi legge davanti agli effetti materiali che le frontiere, il carcere e le politiche su decoro, casa e salute hanno sulla parte più marginale della società. Questo volume colma un importante spazio vuoto della riflessione critica in Italia su violenza di genere, migrazioni, lavoro e discriminazioni, con un respiro globale (guardando a realtà diverse, tra nord e sud del mondo) e una potente solidità argomentativa. Prefazione di Barbara Bonomi Romagnoli e Giulia Garofalo Geymonat, postfazione di Ombre rosse.
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Porti
Othman Selmi è un importante autore tunisino che pubblica in Italia su Internazionale e su riviste in Europa e Tunisia, in Porti raccoglie racconti diversi, uniti dal filo della narrazione della storia e della cultura di una nazione, di momenti oscuri e poco noti, e dello sguardo che Nord Africa e Medio Oriente volgono sull’Europa.
Lo fa con un segno grafico intenso, e con uno sguardo oggi più che mai importante per cercare di capire la questione del Vicino Oriente.
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