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Fedele alla linea. Il mondo raccontato d
initial->Sappiamo ricordare il presente? Sembra che tutto passi, senza lasciare neanche una traccia. E per non perdersi nel bosco del passato prossimo, che è anche artefice del nostro futuro, Gianluca Costantini traccia linee che raccontano il reale. Si tratta di graphic journalism, che spazia dal reportage all’articolo di commento su argomenti nazionali e internazionali. Dalla Zanzara zika a Putin, dall’ascesa dei grillini a Parma agli attentatori di Charlie Hebdo, la matita di Costantini cartografa in modo puntuale e senza interferenze gli eventi. una geografia delle vite, che è appunto una scienza che nasce disegnando il mondo. Pubblicate in riviste internazionali, quotidiani, blog, condivise dagli attivisti per i diritti umani, le storie del disegnatore e attivista ci permettono di ricomporre un mosaico frantumato, rimanendo appunto “fedeli alla linea”.Sappiamo ricordare il presente? Sembra che tutto passi, senza lasciare neanche una traccia. E per non perdersi nel bosco del passato
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Fatti una risata
Pera, Kenny ed Ely si ritrovano a partecipare ad un segretissimo torneo di battute: la F.U.R.I.A.. Chi riuscirà a vincere? Lo scoprirete solo leggendo questa storia lunga intervallata da tantissime battute, barzellette e freddure! Età di lettura: da 7 anni.
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Divertimenti
Lo spasso è assicurato con il libro a fumetti targato Pera Toons! Mettiti alla prova con indovinelli e giochi divertentissimi, e preparati a ridere con tante battute e freddure inedite, sempre al top! Età di lettura: da 7 anni.
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Cicatrici tra i miei denti. Antologia e
Il giro del mondo in 61 poesie, aforismi, riflessioni, di poeti, scrittori, uomini e donne, attraverso due secoli e quasi tutte le culture che compongono il nostro pensiero contemporaneo. Questa originale antologia curata dall’artista/attivista Gianluca Costantini unisce la sua originaria passione per la poesia con il lavoro di media madonnaro che lo caratterizza internazionalmente soprattutto in rete. Un album familiare di volti noti e meno noti, una galleria di ritratti che provengono da tutti i continenti, e che costruiscono un arcipelago visivo e verbale in cui risuona come leitmotiv l’impegno civile, l’attenzione per l’umanità, l’attitudine all’amore. Da Anna Achmatova ad Andrea Zanzotto passando per Nazim Hikmet e Che Guevara, l’alfabeto poetico di Costantini testimonia la resistente necessità della bellezza: non c’è rivoluzione possibile e giusta senza di essa. Postfazione di Davide Brullo.
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Astronomia spiegata ai bambini e alle ba
A cosa servono le stelle? Come nascono i Pianeti? Chi ha inventato il telescopio? Quanto grande è l’Universo? Per rispondere a queste e altre domande, il piccolo Pietro – accompagnato per l’occasione dal simpatico nonno – compie la sua prima visita all’Osservatorio Astronomico della città dove, nel buio più profondo e con l’ausilio di un telescopio che gli pare gigante, osserva per la prima volta “da vicino” stelle calde e stelle fredde, nebulose misteriose e asteroidi, pianeti colorati e comete, per un primo affascinante viaggio alla scoperta del Sistema Solare. In collaborazione con l’Osservatorio Astronomico Serafino Zani e con l’Unione Astrofili Bresciani. Età di lettura: da 6 anni.
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La Terra di Itzamnà (la)
Il saggio vuole approfondire gli aspetti storici e antropologici del recente passato guatemalteco.
Dopo una breve descrizione degli ultimi settant’anni, con particolare attenzione al ruolo degli Stati Uniti e della guerriglia comunista; si passa alla sezione antropologica e storico-religiosa, in cui è dato spazio prima al ruolo della comunità afro-america e poi a quello dell’America Latina nel sistema-mondo, specie alla luce dei recenti sviluppi multipolari.
Si racconta un paese profondamente segmentato su base etnica, in cui ancora oggi la popolazione maya o afroamericana sono ai margini e in cui la lotta contro il latifondo e per la sovranità alimentare si fondono con l’incessante bisogno di pensare un futuro condiviso. Il testo si conclude con una breve appendice sul Belize: ex colonia inglese, in un continente dal passato coloniale per lo più iberoamericano. -
cartoline da salò
Nel vortice del presente, una poderosa narrazione avvolge questo cambio d’epoca dai contorni ancora indefiniti che non può che preludere a tempi radicalmente diversi da quelli che ci stiamo lasciando a grande velocità alle spalle. Se Cartoline da Salò fosse il diario di bordo di un nostro viaggio avrebbe appuntate in rosso, continuamente, le parole guerra e pandemia. Qualsiasi narrazione sull’oggi non può che partire da lì, anche solo per dare delle coordinate. Pensare che le riflessioni odierne si riducano al passaggio da un’emergenza sanitaria alla guerra contro un sistema di valori contrari ai nostri, è insostenibile. Agli occhi degli sviluppi bellici recenti, tutto questo pregresso assume una dimensione di continuità interpretativa. In questo rapporto con la storia, la pandemia, la guerra e noi stessi, c’è il rapporto corpo-potere e con esso il richiamo a Salò. L’opera pasoliniana denunciava l’anarchia del potere e l’inesistenza della storia. Oggi siamo dentro quel presente evocato in modo ormai irreversibile.
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Tra il silenzio e il tuono
C’è un’età della vita in cui si può trovare una voce pura: una voce tra il silenzio e il tuono. Non c’è un altro modo per parlare di sé, forse, quando guardarsi indietro, e dentro, è lo stesso movimento. E tutto, proprio tutto – le gioie, i dolori, la scoperta dell’amore come quella della morte – è in noi con la stessa forza. Attraverso le lettere di un ragazzo che cresce e di un misterioso nonno, Roberto Vecchioni ha scritto il suo romanzo più intimo e struggente. Questo è un romanzo fatto di lettere, ma non è un romanzo epistolare come gli altri. Si alternano due voci: da una parte c’è lui, Roberto Vecchioni, che racconta a un fantomatico nonno alcuni degli episodi più significativi della sua vita. Li riporta in presa diretta, proprio mentre gli accadono, a dieci, quindici, trenta, ottant’anni. Infanzia, amicizie, studi, canzoni, dolori, amori. Sconfitte e vittorie. Il nonno, dal canto suo, non gli risponde mai: forse non ce n’è bisogno, forse conosce Roberto fin troppo bene. Le sue lettere sono indirizzate ad altri personaggi, veri o immaginari, e affrontano gli argomenti più disparati. Che si tratti di Schubert, di bizzarre teorie sugli ingorghi stradali o di scrittori russi che conosce soltanto lui, ne scrive sempre con la medesima, grandissima passione. E anche se le lettere di Roberto raccontano la storia di una vita – e insieme la storia di un corpo, che sente, ama, si ferisce, si ammala – e quelle del nonno sono puro pensiero, capita di rimanere spiazzati, perché ogni tanto parlano di qualcosa che sembra essere accaduto a entrambi. Di un palco illuminato, ad esempio, e di un uomo che chiede di essere chiamato amore. Ma, soprattutto, della morte di un figlio, e del dolore lacerante che non ti abbandona mai. Cinquantatre lettere, cinquantatre momenti sfolgoranti per catturare «l’ombra sfuggente della verità». In un tempo in cui il prima e il dopo possono confondersi, e persino, forse, illuminarsi a vicenda.
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Tutti i racconti
Il libro raccoglie tutti i racconti scritti da Yehoshua: dodici storie pervase da atmosfere surreali, nelle quali i personaggi si muovono in bilico tra sogno e realtà, preda di un disagio che si trasforma in stanchezza, in un bisogno incontrollato di dormire. Sono dei perdenti, gli «eroi» di Yehoshua; uomini stanchi, incapaci di raggiungere i propri scopi, privi di certezze. Nemmeno i sentimenti sono un’ancora di salvezza, gli equilibri familiari sono fragili, gli amori disillusi. Eppure, il tormento e la disperazione appaiono lontani: ironia e divertimento sono la cifra di una prosa intensa, coinvolgente e tuttavia leggera.