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Quando muori resta a me
Un viaggio con suo padre verso il paesino tra le Dolomiti da cui proviene la famiglia paterna sarebbe la scusa perfetta per capire meglio Genitore 2, ma Zerocalcare e suo padre sono incapaci di parlarsi di cose significative. Questo rende difficile la trasferta, quando si capisce che la loro famiglia non è vista di buon occhio, anzi, da alcuni è proprio odiata, in paese. Le radici dell’odio risalgono a prima della Grande guerra, e si intrecciano al mistero che circonda, da trentacinque anni, il giorno più misterioso ed emblematico della vita di Calcare, quello che lui fin da bambino ricorda come “Il giorno di Merman”. Negli interstizi dei non detti, l’amore incrollabile di un padre per il suo unico figlio attraversa alcune delle pagine più buie della Storia del nostro Paese, silenziosamente coraggioso. Una storia in cui Zerocalcare si costringe a guardarsi allo specchio e non si fa sconti nel raccontare ciò che vede.
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Felicità (non) è un mito. Liberati dalla
Può succedere. E più spesso di quel che si immagina. Un bel giorno ci si sveglia e ci si sente persi. Fino a un momento fa andava tutto bene, o almeno ci sembrava, ma ora siamo soli e smarriti. Le parole di conforto di amici o famigliari non bastano più, e magari non sono mai servite davvero. Affaticati da traumi, sofferenze, paure, abitiamo il mondo come se non fosse più la nostra casa, mentre domande e ipotesi si affollano nella testa. Sono depresso. Mi sento confusa. Non ce la faccio più: l’ansia e il panico mi tormentano. Perché tutta questa tristezza? E la rabbia? Sono un fallimento, mentre gli altri hanno successo. Eppure in questi dubbi e fragilità sta la chiave per ritrovare la forza di liberarsi dalla paura. Nelle pieghe nascoste delle emozioni, infatti, attraverso i sintomi di psicopatologie più o meno gravi, la psiche ci parla e ci indica la direzione per uscire dal pantano. Basterebbe ascoltare la sua voce, se solo sapessimo come fare. Grazie a Michele Mezzanotte scopriremo come individuare i segnali e le ragioni dei nostri malesseri quotidiani; impareremo a riconoscerci, attraverso le metafore archetipiche dei miti greci; ci rialzeremo, praticando semplici esercizi immaginali, e rafforzeremo la consapevolezza in noi e nelle nostre relazioni. Perché se conoscersi è già in parte ritrovarsi, questo libro ne è la prova ed è l’occasione per ritrovare la felicità perduta.
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