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Socialismo tascabile
La “sinistra” (virgolette obbligatorie) italiana sembra volersi rimangiare tutto ciò che ha fatto al governo negli ultimi dieci anni, dal Jobs Act alle riforme istituzionali. È una paradossale buona notizia. Per il resto, è ancora prevalente la politica di reazione alla destra e alle sue posizioni sempre più estreme: si reagisce molto e si agisce poco. E si parla molto di schemi e poco di scelte e di strategie. Non è solo un problema italiano. Manca un’idea di società, una visione che provi a raccontare una società migliore. Sembra che abbiamo accettato la società del così com’è, senza provare a rilanciare le vecchie ma sempre nuove sfide per una società di liberi e uguali. Anche le parole sono bandite: se parli di socialismo ti prendono per matto. E invece, se aggiornato ai tempi in cui viviamo, alla crisi climatica e ai nuovi orizzonti dei diritti, un socialismo serve eccome. Da portare con sé, tascabile, come volevano gli offlaga disco pax. E da passare di mano in mano, perché si affermi una cultura politica diversa e più rappresentativa.
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I fiori chiari
C’ero anch’io, con i ragazzi di cui parla Silla Ferradini in questo suo romanzo, non a Milano ma a Roma, tra piazza di Spagna, il Pincio e svariate ‘covi’ tra cui quello ospitale del primo Partito Radicale di via XXIV Maggio.
C’ero nella pratica quotidiana di liberazione dalle croste della società patriarcale autoritaria che così tanto ancora ci inquietava per le difficoltà, gli inciampi e le depressioni, ma sempre, sempre aggrappati all’idea di un mondo migliore e più giusto, soprattutto e finalmente non più soli.
Silla, che desiderava far diventare questo suo romanzo “bene comune”, è forse l’unico testimone che, da dentro la pancia del movimento dei primi “figli dei fiori”, è riuscito a descrivere quel mio e nostro “nuovo mondo” – Marcello Baraghini -
Luther Blissett. Bibliografia di una guerra psichica
Lungo tutto il corso della seconda metà degli anni Novanta uno spettro si è aggirato nell’intricato mondo dei media italiani, creando interferenze, beffe, plagi: Luther Blissett, un nome multiplo che chiunque ha potuto utilizzare per firmare azioni di guerriglia culturale individuali e collettive – ma anche per pubblicare testi politici e un romanzo -, bersagliando ora la stampa locale, ora colossi come Mondadori, la Rai o la Biennale di Venezia.
Per la prima volta, accarezzando quasi 200 voci, un’accurata bibliografia delinea il divenire di Luther Blissett, dalle sue premesse alla sua persistenza ben oltre il quinquennio storico (1994-1999), giungendo fino alle sue ultime apparizioni. -
La Vita Trema. Romanzo di Lotta.
Lotta famigliare, lotta nonviolenta, Lotta Continua, lotta di quartiere, lotta femminista.
L’infanzia nella Roma degli anni ’60. L’attrazione per la protesta nonviolenta dei beatnik e dei capelloni. L’adolescenza nel 1968: a 14 anni si ribella alla famiglia e con i Radicali marcia da Milano a Vicenza contro tutti gli eserciti.
Negli anni ’70 milita in Lotta Continua: nella fucina redazionale del quotidiano prima, collaborando alla realizzazione dell’archivio dei Proletari in Divisa, e successivamente nel quartiere proletario Montecucco-Trullo dove promuove le lotte sociali per l’autoriduzione delle bollette e l’occupazione delle case.
Dopo il Congresso di Rimini e lo scioglimento di LC è nel Movimento del ’77 come femminista radicale di via del Governo Vecchio.
Il tutto raccontato in presa diretta senza finzioni e senza sconti per nessuno. -
Processo a Julian Assange. Storia di una
“Uno stupratore, un terrorista e una spia che ha sulle mani il sangue di innocenti”. Con queste pesantissime accuse Julian Assange – giornalista che con la sua organizzazione WikiLeaks ha rivelato al mondo le prove di crimini di guerra, torture e altri sporchi segreti dei potenti – da oltre un decennio è al centro di una feroce e sistematica persecuzione politica: indagato in Svezia per stupro e negli Stati Uniti per spionaggio, rifugiato per sette anni nell’ambasciata ecuadoriana a Londra, dal 2019 Assange è rinchiuso nel famigerato carcere di massima sicurezza di Belmarsh, la Guantánamo britannica, in attesa della decisione sull’estradizione richiesta dagli Stati Uniti, dove l’attivista australiano rischia fino a 175 anni di carcere. In questo libro appassionante e inquietante Nils Melzer, relatore speciale delle Nazioni Unite sulla tortura, presenta i risultati della sua rigorosa indagine sul caso Assange, documentando nei dettagli come i governi di Stati Uniti, Regno Unito, Svezia ed Ecuador abbiano messo illegalmente a tacere il fondatore di WikiLeaks. Le sue rivelazioni sono esplosive: Assange ha dovuto affrontare gravi violazioni del diritto a un giusto processo, prove manipolate, tortura psicologica, sorveglianza costante, diffamazioni e intimidazioni. Un vero e proprio calvario che Daniel Ellsberg, whistleblower dei Pentagon Papers, ha definito “lo scandalo giudiziario del secolo”. Prefazione di Stefania Maurizi
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Il potere segreto. Perché vogliono distruggere Julian Assange e Wikileaks
Nella cella di una delle più famigerate prigioni di massima sicurezza del Regno Unito, un uomo lotta contro alcune delle più potenti istituzioni della Terra che da oltre un decennio lo vogliono distruggere. Non è un criminale, è un giornalista. Si chiama Julian Assange e ha fondato WikiLeaks, un’organizzazione che ha profondamente cambiato il modo di fare informazione nel XXI secolo, sfruttando le risorse della rete e violando in maniera sistematica il segreto di Stato quando questo viene usato non per proteggere la sicurezza e l’incolumità dei cittadini ma per nascondere crimini e garantire l’impunità ai potenti. Non poteva farla franca, doveva essere punito e soprattutto andava fermato. Infatti da oltre dieci anni vive prigioniero, prima ai domiciliari, poi nella stanza di un’ambasciata, infine in galera. È possibile che a un certo punto venga liberato, oppure rimarrà in prigione in attesa di una sentenza di estradizione negli Stati Uniti e poi finirà sepolto per sempre in un carcere americano. Con lui rischiano tutti i giornalisti della sua organizzazione. L’obiettivo è distruggerli e farlo in modo plateale. Stefania Maurizi è l’unica giornalista che ha lavorato fin dall’inizio, per il suo giornale, su tutti i documenti segreti di WikiLeaks, a stretto contatto con Julian Assange, incontrandolo molte volte. Ha contribuito in maniera decisiva alla ricerca della verità, citando in giudizio quattro governi – gli Stati Uniti, l’Inghilterra, la Svezia e l’Australia – per accedere ai documenti del caso. Gli abusi e le irregolarità emersi da questo lavoro d’inchiesta sono entrati nella battaglia legale tuttora in corso per la liberazione del fondatore di WikiLeaks. In queste pagine ripercorre tutta la vicenda, con documenti inediti… Prefazione di Ken Loach.
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Julian Assange. Niente è come sembra
Questo libro vuole dare voce all’uomo a cui è stata tolta, a un programmatore, un giornalista e un editore australiano. A Julian Assange, l’anima di WikiLeaks: insurrezione mediatica, una reazione alla narcotizzante omogeneità della stampa mainstream che da decenni ci impone una totale uniformità di vedute. Ci impone di accettare i piani di promozione di un ordine egemonico planetario un programma che non suscita la passione popolare. E sembrava riuscirci fino all’arrivo di Julian Assange, il giornalista che non vende propaganda. Vende documenti e fatti. Questo libro propone una diversa versione della storia recente, la stessa che Julian Assange voleva che fosse esposta e per la quale sta pagando un caro prezzo. Leggendolo, scoprirete che “niente è come sembra”. Che il “cattivo” non è tanto cattivo. Che il “buono” non è poi tanto buono. E che la storia non può essere raccontata in bianco e nero. Perché raccontata così, è soltanto una bugia. Ma soprattutto scoprirete che la manipolazione dell’informazione è capillare al punto da farvi digerire la legittimità di una repressione diretta non più verso colui che commette un crimine, ma verso colui che lo denuncia. La lotta di Assange non è solo una lotta per contrapporre la verità alla bugia e la trasparenza alla segretezza. E nemmeno solo una battaglia per la libertà di stampa e di espressione. La sua è una lotta per la sopravvivenza della stessa democrazia. È quindi una lotta per tutti noi.
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Distruggere Assange. Per farla finita co
L’11 aprile 2019 l’editore di WikiLeaks Julian Assange viene trascinato fuori dall’ambasciata ecuadoriana a Londra, che gli aveva dato asilo politico nel 2012. È così che inizia la violenta persecuzione senza risparmio di mezzi da parte delle superpotenze occidentali – gli Stati Uniti, la Gran Bretagna e i loro alleati muti – ai danni di un unico uomo in carne e ossa. Una macchina messa in piedi con il preciso scopo di distruggerlo fisicamente e psicologicamente, per scoraggiare tutti gli “altri Assange” che, ovunque nel mondo, intendano portare avanti l’ideale del giornalismo di interesse pubblico. Con l’arresto inizia anche il «diario emotivo» di Sara Chessa, che fino al presente ha vissuto e documentato da Londra la vicenda di Assange, il processo e le azioni degli attivisti per i diritti umani che si sono uniti alla battaglia per un’idea veramente democratica di civiltà. Una narrazione alternativa e libera, lontana dai toni della campagna diffamatoria preparata per Julian Assange dai suoi oppressori, un racconto fatto di persone e di speranze che restituisce al pubblico la dimensione autentica di questa vergognosa pagina della Storia occidentale. Introduzione di Antonio Cecere; Con un’intervista inedita a John Shipton, padre di Julian Assange.
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contro la secessione dei ricchi. autonomie regionali e unità nazionale
È vero, il regionalismo italiano funziona male. La soluzione sta nella proposta di un’autonomia regionale differenziata? Ma questa non determinerebbe una secessione di fatto delle regioni più ricche? Gianfranco Viesti, uno dei principali esperti di coesione territoriale, ci guida nel dipanare una materia tanto intricata quanto decisiva.
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In giro per festival 2023-2024. Guida nomade agli eventi culturali. festival di pensiero, letteratura, musica, teatro, cinema e arte
L’edizione 2023-2024, aggiornata e ampliata, della nostra Guida ai festival di cultura in Italia.
Per chi ama pensieri e parole, suoni e visioni, paesaggi artistici e umani, incontri con la bellezza e con l’altro.
L’Italia è un grande palcoscenico. Questa guida è una mappa inedita, aggiornata, che raccoglie oltre 350 festival imperdibili in Italia: eventi di pensiero, letteratura, cinema, teatro, musica, arte e ambiente.
100 festival raccontati in tutti i loro dettagli: le date, il luogo e lo scenario, le caratteristiche che li rendono unici e originali, spettacoli, concerti, ospiti illustri. E poi 250 segnalazioni di festival piccoli e grandi, famosi o sconosciuti, divisi in 14 categorie: per location – dalle montagne alle piccole isole, dai borghi autentici alle location magiche – e per passioni – per gli amanti del noir e delle culture lontane, con una prospettiva femminile o LGBTQ+.
Ogni festival, una platea: nerd o asceti, camminatori o sedentari, melomani o rockettari, “classici” o innovatori. E altri ancora nei capitoli dedicati alle grandi città: Milano, Torino, Venezia, Bologna e Roma.
Con proposte turistiche e suggestioni per mangiare e dormire: perché con la cultura “si mangia” e si fanno ripartire i territori.
“In giro per festival è un vero viaggio italiano. In località incantate e a volte poco conosciute, alla ricerca di architetture creative e umane che mettono radici nei luoghi dello stivale, da Nord a Sud, narrandone la vivace propensione al racconto e la proiezione verso il futuro”.
dalla prefazione di Paolo Fresu -
Costituente: storia di Teresa Mattei. le battaglie della partigiana chicchi, la più giovane madre della costituzione (la)
“La cosa più importante della nostra vita è aver scelto la nostra parte”, diceva Teresa Mattei – nome di battaglia Chicchi – giovanissima partigiana a Firenze, eletta all’Assemblea Costituente a soli 25 anni. “La Costituente” racconta la storia, a 100 anni dalla nascita, della più giovane tra le “madri” della Costituzione, con un’intervista al presidente Oscar Luigi Scalfaro e al costituzionalista Valerio Onida.
Un racconto teso ed emozionante, che si legge tutto d’un fiato. Teresa ha lottato per la libertà del nostro Paese, ha rischiato la vita e provato sulla sua pelle la ferocia nazista. La versione definitiva dell’articolo 3 della Carta costituzionale sull’uguaglianza reca anche la sua firma. Espulsa dal PCI, Teresa non ha poi mai rinnegato le proprie idee, che la hanno portata anche a manifestare a Genova, sua città natale, nel 2001. Teresa ci ha lasciato il 12 marzo 2013, a 92 anni, ma la sua passione ci accompagna.
“…la ricordo con grande ammirazione per la puntualità e la saggezza. Non ho mai riscontrato in lei atteggiamenti faziosi o polemici, ma anzi una maturità molto anticipata, anche per la fermezza dimostrata di fronte al suo partito. La scelta di Teresa è stata di percorrere la strada della difesa dei deboli, per tutta la vita. La mia stima per una donna che ha fatto cose molto belle non inizia oggi, ma continua -da allora- con molto affetto”. (Oscar Luigi Scalfaro, già Presidente della Repubblica e Senatore a vita).
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Diritti dei Popoli e Disuguaglianze globali. i 40 anni del tribunale permanente dei popoli
Il Tribunale Permanente dei Popoli (TPP) nasce a Bologna nel 1979 in diretta continuità con i Tribunali Russell sul Vietnam (1966-67) e sull’America Latina (1973-76). Da 40 anni, si impegna a dare voce, visibilità, riconoscimento di giustizia a tutti i popoli privati violentemente dei loro diritti fondamentali dai poteri dominanti.
Questo libro propone una rilettura complessiva dell’opera del Tribunale e disegna – attraverso le sue 47 sessioni e sentenze – una “mappa” della storia degli ultimi quattro decenni.
Il “laboratorio” di diritto dei popoli del Tribunale ha accompagnato trasformazioni epocali: le lotte post-coloniali, gli “aggiustamenti strutturali” imposti dal Fondo Monetario Internazionale e dalla Banca Mondiale, le guerre come strumento della politica, la “deviazione” degli Stati di diritto in nome del libero commercio, le grandi opere, le lotte per il salario vitale delle donne lavoratrici del tessile, la “nuova colonizzazione” dell’Africa, lo scenario tragico del popolo dei migranti. Sempre dalla parte delle comunità e dei popoli che, con la loro resistenza e resilienza, non sono più vittime ma soggetti di un futuro a misura della dignità e della vita.
Il volume è a cura di Simona Fraudatario e Gianni Tognoni. Con testi storici di Lelio Basso, Julio Cortázar, Eduardo Galeano. Saggi di Franco Ippolito e Roberto Schiattarella. Con il contributo del “Gruppo lecchese di sostegno al Tribunale Permanente dei Popoli”.
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Scusate il disturbo. Un fumetto ideale per chi vive in movimento
20,00 € iva inclusaScusate il disturbo. Un fumetto ideale per chi vive in movimento
Scusate il disturbo è un fumetto dispotico che attraversa la militanza e la lotta politica cullandosi fra spazio e tempo, fra periferia e parchi, fra repressione ed amore libero, fra binari e stelle lontane.
Militanza Grafica è un progetto che nasce dal grafico, reporter ed illustratore Jah nel Ottobre del 2009. Inizialmente il progetto si sviluppa nel reportage, andando a raccontare lotte politiche e sociali sparse sul territorio italiano. Jah è da sempre impegnato anche nello studio e nello sviluppo delle forme artistiche e l’unione avviene l’anno successivo quando alcune sue vignette satiriche politiche cominciano a viaggiare attraverso la rete e le televisioni nazionali come durante la Social Top Ten di Propaganda Live su La7.
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Produci consuma crepa. Manuale di resistenza e cambiamento
Se avete l’impressione di essere in una grande ruota da criceti, questo libro è per voi. Ma si può vivere in un altro modo? La nostra è una società fondata sul denaro e su un lavoro spesso opprimente, che ci invita a essere competitivi fin dai banchi di scuola. Un modello estrattivo che, al fine di perpetuare se stesso, “spreme” le materie prime dal Pianeta e le migliori energie da noi, prosciuga il nostro tempo di vita nel “produci”, ci rende stolidi protagonisti del “consuma” e poi ci relega nell’inutilità, fino al “crepa”. Questo “manuale” vuol fermare la ruota del criceto. E farci scendere. Perché si può fare: possiamo resistere e cambiare i vecchi stilemi e noi stessi. L’autore dialoga con un manipolo di brillanti studiosi sui risaputi ingranaggi di famiglia, educazione, lavoro, economia, società dei consumi, informazione. E intervista Vandana Shiva, che, attraverso la metafora dei semi, illumina il senso di una pacifica rivoluzione, per liberare il nostro tempo e le nostre vite. Conversazioni con: Vandana Shiva, Luisa Zecca, Laura Catalucci, Claudio Calvaresi, Francesca Coin, Stefano Laffi, Massimo Amato, Stefano Besana, Philip Di Salvo, Andrea Staid, Giorgia Serughetti, Rossella Sobrero, Massimo Conte.
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Il costo della spedizione gratuita
Le famose “spedizioni gratuite” di Amazon hanno un prezzo pesante, che viene pagato da lavoratrici e lavoratori, dalle loro comunità e dall’ambiente. Una critica radicale attraverso le voci di studiosi, di chi vi lavora e resiste.
Amazon è la società più potente del pianeta e il suo amministratore delegato, Jeff Bezos, è diventato la persona più ricca della Storia, nonché una delle poche a trarre profitto dalla pandemia.
Il suo dominio ha rimodellato l’economia globale, dando vita all’era del “capitalismo di Amazon”.
Amazon è anche una delle più grandi aziende di logistica del mondo. La sua scala e la sua efficienza hanno portato all’indebolimento dei sindacati e alla riduzione degli standard lavorativi. L’azienda è inoltre un fornitore leader di servizi di cloud computing e di sistemi di sorveglianza domestica, per non parlare dell’onnipresente Alexa.
Attraverso studi e inchieste internazionali, dagli Stati Uniti all’India passando per l’Europa (Italia inclusa), questo libro esplora le numerose sfaccettature oscure della corporation, tra cui l’automazione, la sorveglianza, il lavoro nell’ambito tecnologico, le lotte dei lavoratori, nonché l’effetto sulla democrazia a livello locale e molto altro.
“Il costo della spedizione gratuita” mostra come Amazon rappresenti un cambiamento fondamentale nel capitalismo globale che dovremmo nominare, interrogare ed essere pronti a resistere.