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Arabpop. rivista di arti e letterature arabe contemporanee. Vol. 5: Festa
«Festa, in questo quinto numero di Arabpop, è continuare a esistere e a resistere contro le narrazioni omologanti, superficiali e a volte faziose che insinuano sottovoce – o al contrario gridano a gran voce – che quella araba è una regione fanatica che non sa festeggiare, che non ama la vita e la pace». Questa frase del guest editor Rabii El Gamrani sintetizza il sentimento che anima le pagine della rivista, qui dedicate a un tema che appare quasi paradossale in un mondo sempre più amaro e brutale. Arabpop n. 5 racconta le molteplici connessioni culturali, letterarie e artistiche che nel mondo arabo rimandano all’idea di festa, declinandola come legame tra passato e presente, gesto rivoluzionario o antidoto alla depressione. Un momento che è «rito iniziatico o evento traumatico o entrambi», passaggio fondamentale verso la trasformazione dell’esistente. Alla copertina originale è stata aggiunta una sovraccoperta bianca in segno di lutto e di protesta per il massacro in corso in Palestina al momento della pubblicazione.
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Arabpop. Rivista di arti e letterature arabe contemporanee 4
Abitare significa immaginare e dare corpo a qualcosa che prima non c’era. E, a proposito di parole, suscita meraviglia la miriade di modi che l’arabo usa per indicare la casa: da bayt a dar, da manzil a maskan, sottili slittamenti semantici ci riportano alla mente le tante accezioni dell’abitare, una parola del quotidiano che contiene molti mondi. In questo quarto numero di Arabpop, l’abitare è una dimensione che coincide quasi totalmente con quella dell’esistere, una modalità di stare al mondo pressoché universale che si irradia dai paesi arabi. La casa non è solo un’architettura: è un modo di selezionare e occupare uno spazio, un diaframma che si frappone tra noi e la realtà, da cui ci separa e con cui ci mette in comunicazione. Estensione del corpo e rifugio, talvolta luogo di abusi difficili da portare alla luce, la casa traccia una linea tra chi può permettersi di darne per scontata l’esistenza e chi lotta per averne una. In Arabpop – Casa una grande varietà di linguaggi testuali e visivi racconta percorsi che dall’Egitto e dalla Tunisia passano per il Qatar e arrivano alle seconde generazioni in Europa. Le produzioni culturali (nella poesia, nella fotografia, nella musica) raccolte in questo numero interrogano il tema dell’abitare da tante prospettive diverse, nel segno di una grande vitalità artistica.