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Alla ricerca del tempo perduto. Vol. 6:
11,00 € iva inclusaGiudicato da Proust stesso «ciò che ho scritto di meglio», “Albertine scomparsa” (1925) chiude il dittico della ragazza di Balbec narrando il lutto del Narratore per la sua morte e il lento trascolorare della sofferenza nell’oblio, sullo sfondo di una Venezia insieme immaginata, rievocata e reale. Ispirato a un episodio autobiografico e permeato più di tutti di un potente erotismo, il penultimo libro della “Recherche” permette all’autore di approfondire il registro tragico dell’opera, indagando in profondità il dolore del mondo e dando il via a un percorso di autoanalisi che ha pochi eguali nella storia della letteratura.
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Alla ricerca del tempo perduto. Vol. 5:
15,00 € iva inclusaQuasi come in una tragedia classica, nel quinto libro della Recherche tutta l’azione si concentra attorno a due soli protagonisti, il Narratore e Albertine, in uno scenario di tempo e luogo – un appartamento borghese parigino – ben delimitato. Predomina quindi l’introspezione psicologica, la descrizione dell’amore, un amore quasi patologico, fatto di sofferenza e gelosia. “La Prigioniera” (1923) si configura come una grandiosa indagine sul sentimento erotico che demolisce miti e stereotipi romantici e ne inaugura una concezione moderna.
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Alla ricerca del tempo perduto. Vol. 4:
12,50 € iva inclusaUltimo volume della «Recherche» pubblicato da Proust in vita, tra maggio 1921 e aprile 1922, «Sodoma e Gomorra» è il libro più costruito e al tempo stesso libero, arioso e inventivo dell’opera, «il più ricco in fatti psicologici e romanzeschi» secondo lo stesso autore. A primeggiare è la figura di Charlus, una delle più grandi creazioni dell’universo proustiano, insieme al personaggio di Albertine, entrambi protagonisti di episodi erotici a sfondo omosessuale. Ma «Sodoma» contiene anche uno dei momenti più alti, vibranti e commoventi della «Recherche»: la scoperta, da parte del Narratore, delle celebri “intermittenze del cuore”.
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Alla ricerca del tempo perduto. Vol. 3:
13,00 € iva inclusaNe “La parte di Guermantes”, edito tra il 1920 e il 1921, il Narratore fa il proprio ingresso nel “bel mondo” che, con i suoi riti e i suoi miti, le soirée, i pranzi, i palchi all’Opéra, occupa tanta parte del libro. È la storia di un disinganno, quello della snobistica attrazione per l’aristocrazia; un lungo, rarefatto racconto capace di esaltare la “poesia perduta” della nobiltà e svelarne insieme la sterile frivolezza. Ma anche di approdare, soprattutto grazie al personaggio del barone di Charlus che introduce in maniera vibrante il tema erotico, a una dimensione che trascende la mondanità per giungere a profonde rivelazioni esistenziali.

