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Scavare fossati-nutrire coccodrilli. Catalogo della mostra (Roma, 10 novembre 2018-10 marzo 2019). Ediz. italiana e inglese
Dal 10 novembre 2018 al 10 marzo 2019, il prestigioso MAXXI di Roma ospita una grande mostra di Zerocalcare, che ripercorre quindici anni di carriera dell’autore, dai fumetti politici alle locandine punk, dai non reportage alle storie più pop. In questo catalogo ufficiale troviamo quattro storie a fumetti inedite, immagini rare o mai viste, e interventi critici di Loredana Lipperini, Francesca Romana Elisei, Claudio Calia, Oscar Glioti e dello stesso Zerocalcare. Un’edizione preziosa per chiunque ami e voglia conoscere meglio il più famoso e poliedrico autore di fumetti dell’ultimo decennio.
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POLINA
«Dovete essere elastiche, se sperate di diventare ballerine, un giorno. Se non siete elastiche a sei anni, a sedici lo sarete ancora meno. L’elasticità e la grazia non si apprendono. Sono un dono.» Da questo fumetto è stato tratto l’omonimo film con Juliette Binoche, presentato alla Mostra del cinema di Venezia 2016.
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Abolizionismo. Femminismo. Adesso
L’aggettivo abolizionista affonda le sue radici nel diaciannovesimo secolo durante la lotta afroamericana contro la schiavitù. Ispirandosi a quella stessa storia questo libro collettivo ha come bersaglio l’attuale sistema penale, da sempre strutturalmente incline alla violenza razzista e di genere. Pur rispettose del fatto che abolizionismo e femminismo continuano a essere teorizzati separatamente da numerose analisi e movimenti, le autrici considerano l’abolizionismo più forte se mette in discussione i meccanismi che generano la violenza di genere e il femminismo, a sua volta, più potente e incisivo se capace di discostarsi dalle posizioni che non fanno i conti con la violenza riprodotta e amplificata da carceri e polizia. La proposta è quella di un femminismo abolizionista, con un approccio che fa tesoro della tradizione del femminismo nero e contesta l’essenzialismo di genere, che ha la tendenza a considerare la
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Un polpo alla gola. Ediz. deluxe
Un polpo alla gola è la storia di un’educazione, ma non deve trarre in inganno il fatto che la storia si ambienti, dilatata in tre momenti nella giovinezza del protagonista, in un ambiente scolastico. Si tratta di un’educazione alla vita, al dolore del compromesso, al senso di colpa che deriva dal deludere se stessi e le persone che ci stanno a cuore. Il secondo libro di Zerocalcare, il primo realizzato per BAO, torna con un’edizione cartonata, con copertina inedita (colorata da Alberto Madrigal) e dieci pagine inedite. Una nuova edizione per uniformare questo libro al formato dei romanzi grafici dell’autore romano, e per celebrare il traguardo delle centomila copie vendute finora.
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THE PRISM VOLUME 1
L’inquinamento acustico sta stritolando la vita sulla terra. La più grande mega-azienda del pianeta finanzia un progetto folle per invertire il fenomeno: mandare nello spazio una super-band musicale per farle registrare l’album i cui suoni saranno capaci di far arretrare il S.O.T.W. (Smoke On The Water) e salvare il pianeta.
Matteo De Longis, alla sua prima prova con una lunga saga, crea una premessa apparentemente buffa, ma la prende tanto sul serio da creare un mondo perfettamente convincente ed emozionante.
Sette volumi, uno ogni due anni, ciascuno leggibile da solo, ma che costruiranno la storia della più grande impresa dell’uomo nello spazio finora.
Questo volume, un brossurato con sovraccoperta con quinto colore e serigrafia UV lucida spessorata, è impreziosito da una postfazione del divulgatore scientifico, attore e scrittore Adrian Fartade (che è anche un personaggio della storia). -
Troppo facile amarti in vacanza
Descrizione non disponibile.«Se cerchi me, sono andata via, un passo dopo l’altro. A piedi, su fino al confine. Che quando si fugge da ciò che si amava, si fugge sempre lentamente.»
Tanti narratori raccontano il mondo dopo l’apocalisse. Giacomo Bevilacqua lo racconta mentre l’apocalisse sta avvenendo, ed è un fenomeno lento, silenzioso e inquietante. Più che un libro distopico, un libro sulla disillusione, raccontata attraverso il lungo viaggio a piedi da sud a nord di una ragazza e del suo cane, in un’Italia via via sempre più sommersa dall’acqua. Sincero, malinconico, simbolico e concreto, questo è anche un racconto amaro, in cui la speranza è poco più che un retrogusto, e il futuro va costruito un giorno alla volta, perché non esistono certezze al di là del fatto che il sole sorgerà anche domani.
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Turchina
Elena Triolo racconta la storia di Giovanna Ragionieri, la figlia del giardiniere della villa delle vacanze della famiglia Lorenzini. Quei Lorenzini, i fratelli Paolo e Carlo, quest’ultimo più noto al mondo come Collodi. Quella che lega Giovanna a Carlo è un’amicizia che durerà due vite, e che porterà l’uomo, che si sta affermando come scrittore, a trasformare la giovane in un personaggio destinato a diventare immortale: la Fata turchina di Pinocchio. Questa storia parte a Italia da poco riunificata e arriva agli anni del boom, ed è un ritratto tenero, realistico e commovente di una persona vera di cui tutti si sono dimenticati, perché ricordano solo il personaggio che è diventata.
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Sempre libera
La vita di Maria Callas. Il dietro le quinte definitivo di un’esistenza in prima pagina.
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La buona educazione degli oppressi. Piccola storia del decoro
È in corso da anni una guerra, combattuta tra le strade delle città, contro poveri, migranti, movimenti di protesta e marginalità sociali. Le sue armi sono decoro e sicurezza, categorie diventate centrali nella politica ma fatte della sostanza di cui son fatti i miti: Furio Jesi chiamava idee senza parole gli artifici retorici di questo tipo, con cui la cultura di destra vagheggia fantomatici «bei tempi andati» di una società armoniosa. Lo scopo è cancellare ogni riferimento di classe per delimitare un dentro e un fuori, in cui il conflitto non è tra sfruttati e sfruttatori ma tra noi e loro, gli esclusi, che nel neoliberismo competitivo da vittime diventano colpevoli: povero è chi non si è meritato la ricchezza. Il mendicante che chiede l’elemosina, il lavavetri ai semafori, il venditore ambulante, il rovistatore di cassonetti, dipinti come minacce al quieto vivere. I dati smentiscono ogni affermazione ma non importa, la percezione conta più dei fatti: facendo appello a emozioni forti, come la paura, o semplificazioni estreme, come il «non ci sono i soldi» per le politiche sociali, lo scopo delle campagne securitarie diventa suscitare misure repressive per instillare paure e senso di minaccia. A essere perseguita non è la sicurezza sociale, di welfare e diritti, ma quella che dietro la sacra retorica del decoro assicura solo la difesa del privilegio. Sotto la maschera del bello vi è il ghigno della messa a reddito: garantire profitti e rendite tramite gentrificazione, turistificazione, cementificazione, foodificazione. Wolf Bukowski ripercorre come l’adesione della sinistra a questi dogmi abbia spalancato le porte all’egemonia della destra. Una perlustrazione dell’«abisso in cui, nel nome del decoro e di una versione pervertita della sicurezza, ci sono fioriere che contano come, e forse più, delle vite umane».
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