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Dopo il botto. Catalogo della mostra (Milano, 17 dicembre 2022-23 aprile 2023). Ediz. a colori
«Un acuto osservatore della realtà che ci restituisce una descrizione profonda, acuta e mai banale del mondo attuale e di noi stessi facendoci sentire meno soli e, strappandoci un sorriso, anche dei più leggeri.» – Tommaso Sacchi, Assessore alla Cultura Comune di Milano
Il catalogo della grande mostra di Zerocalcare alla Fabbrica del vapore di Milano (17 dicembre 2022 – 23 aprile 2023) è stato curato da Oscar Glioti e contiene, dopo un testo introduttivo di LRNZ, centinaia di disegni, moltissimi dei quali rari e poco noti, che mappano la straordinaria produttività di uno degli autori di fumetti più importanti del nostro tempo. Contiene anche la versione aggiornata della cronologia 1999-2022 (scritta da Oscar Glioti) che contestualizza Zerocalcare con una precisione dolorosamente chirurgica.
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Essere montagna
Jacopo Starace crea una storia complessa e stratificata, ambientata in un mondo in cui esistono gli uomini formica, umani alti appena qualche millimetro. Anni dopo che la loro popolazione è stata decimata da una misteriosa malattia, e che gli uomini montagna, creature quasi mitiche, gigantesche, hanno lasciato cadere sulle terre degli uomini formica una cura per la malattia, il morbo ritorna. Solo che la popolazione è ormai preda di un culto religioso basato sull’aiuto che cade dal cielo, e le scorte di antidoto si sono esaurite da tempo. Un giovane, Myco, costretto dalle drammatiche circostanze, lascia il villaggio per cercare una nuova cura alla malattia. Troverà molto di più: il proprio senso, la propria strada, e la speranza della libertà.
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E alla fine muoiono. La sporca verità sulle fiabe
Lou Lubie, in un libro a metà tra narrazione a fumetti e saggio critico, analizza il senso moderno delle favole, regalando al lettore un’esperienza narrativa unica, godibilissima e profonda, in cui stereotipi di genere, il ruolo della donna nella società e la morale comune vengono contestualizzati rispetto ai racconti archetipici destinati all’infanzia. Il volume, cartonato e con fregi in oro in copertina, ha il taglio delle pagine labrato in oro lucido. Un’edizione preziosa e sontuosa per un libro imprescindibile per comprendere gli stigma che lottiamo una vita per toglierci di dosso.
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Due figlie e altri animali feroci
Leo Ortolani ci racconta la sua personale odissea nel mondo dell’adozione internazionale. Un libro intimo, in prosa, che in questa nuova edizione presenta 50 pagine di fumetto inedite.
«Si ride, ci si commuove, si riflette. Con la consapevolezza che nessun manuale per genitori potrà mai salvare» – Sette
Nel 2010 Leo Ortolani e la moglie Caterina hanno adottato due bambine colombiane. Com’è stato il processo di adozione internazionale? E ritrovarsi padre da un giorno all’altro? Con ironia e delicatezza, da par suo, Leo racconta quasi in diretta ciò che gli è successo, tramite una ventina di lettere ad amici e parenti, che qualche anno fa sono diventate un libro con alcune illustrazioni a corredo. Da lungo tempo introvabile e fuori catalogo, «Due figlie e altri animali feroci» torna arricchito di cinquanta nuove pagine di fumetto e di una nuova, bellissima copertina. Una storia vera, umana e unica.
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IL PUGILE
Herzko Haft, ebreo di Germania, internato in un campo di concentramento per salvare il fratello maggiore, sopravvisse all’orrore dei lager perché sapeva fare a botte. Costretto a combattere per intrattenere i gerarchi nazisti, è sopravvissuto alla guerra subendo crudeltà indicibili, poi è emigrato negli Stati Uniti, dove ha perfino combattuto contro il già leggendario Rocky Marciano, prima di ritirarsi a vita privata, aprendo una bottega di fruttivendolo. Quando nel 2003 il figlio Alan ha scoperto la vera storia della vita del padre ne ha scritto la biografia, che il leggendario fumettista tedesco Reinhard Kleist ha trasposto a fumetti con una perizia e una poeticità commoventi.
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IL PAPA’ DI DIO
Maicol e Mirco ci raccontano i misteri dell’esistenza in un volume di quasi mille pagine, stampato in rosso e nero, cartonato, con dettagli in lamina metallica. Un breviario dell’esistenza che affronta con delicatezza filosofica alcuni dei più grandi dilemmi dell’umanità e della divinità. La verità non è mai stata così tascabile!
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Attesa (L’)
Keum Suk Gendry-Kim affronta uno dei temi più dolorosi, per una narratrice coreana: la separazione, negli anni Cinquanta, del suo paese in due entità contrapposte, divise dal confine invisibile, ma armato, del trentottesimo parallelo. Attingendo alla storia della sua famiglia, ma in un impianto narrativo di finzione, racconta di come una madre abbia atteso di rivedere il figlio per oltre sessant’anni, e del dolore lacerante del non sapere dove siano finiti, se siano ancora vivi, cosa le abbia portato via gli affetti più cari. In un paradossale contrasto tra presente e passato, il senso della perdita stordisce il lettore con la forza della verità del cuore, e cioè che chi abbiamo perduto senza motivo lascia in noi un dolore senza fine.
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