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Lidia
Basta chiudere un attimo gli occhi e sul divano compare Lidia Menapace (e non abbiamo nemmeno passato l’aspirapolvere!). Inizia così, in modo del tutto inaspettato, un incontro che cambierà profondamente le donne di questo libro, in un confronto in cui nulla è dato per scontato. Vale, una trentenne che cerca di dare forma ai suoi pensieri, e Lidia Menapace, che del linguaggio e della consapevolezza ha fatto la sua lotta, imparano a conoscersi in uno scenario onirico dove ogni parola ed esperienza prendono forma. Due generazioni che si confrontano in uno scambio che le porta a parlare di Resistenza, guerra, femminismo e società senza mai perdere di vista l’ironia e i piccoli piaceri della vita.
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People power. Proteste che hanno cambiato il mondo
Nel corso della Storia, alcune grandi proteste pacifiche hanno contribuito a fare del mondo un posto migliore. Alcune persone si sono arrampicate sugli alberi per salvare una foresta tropicale, altre sono affondate nel fango fino alle ginocchia pur di ottenere il diritto di voto; altre ancora scendono in piazza il venerdì per salvare il pianeta. Quando le persone coraggiose uniscono le loro forze per lottare per ciò in cui credono… succedono cose straordinarie! Grazie alle storie raccontate in questo libro, scoprirai quanto potere abbiano le persone e che non esiste magia più grande. Età di lettura: da 6 anni.
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Greenpeace. I guerrieri dell’arcobaleno in Italia
Un libro che ti porta dritto al cuore della nostra storia!
Attraverso la lettura del libro “Greenpeace, I guerrieri dell’arcobaleno in Italia” conoscerai le persone, le storie, i valori e le battaglie che hanno reso grande la nostra associazione nel nostro Paese. I racconti in prima persona dei nostri attivisti ti faranno emozionare, arrabbiare, gioire e soprattutto ti convinceranno che il cambiamento è possibile. E passa dalle nostre scelte e le nostre azioni.
Sfida, agisci, proteggi, sono le parole che esprimono lo spirito di Greenpeace e dei suoi attivisti. Persone normali che scrivono la storia ogni giorno con sacrificio, creatività e passione per creare un futuro verde e di pace.
Composta da carta 100% in fibra riciclata e stampata con inchiostri vegetali.
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La civiltà capitalista. L’era degli Dèi senza maschera e dei Re nudi. Manifesto della civiltà democratica
Con questo secondo volume Öcalan conclude la sua analisi della civiltà, giungendo a conclusioni radicali. Partendo dalle analisi di Fernand Braudel, Öcalan critica il capitalismo considerandolo un’inutile aberrazione che non ha mai posseduto un potenziale progressista, ma che distrugge la società al suo interno. Ne descrive la forma attuale, la Modernità capitalista, come una relazione a tre tra capitalismo, industrialismo e stato nazionale.
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Sociologia della libertà. Manifesto della civiltà democratica
Descrizione non disponibile
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A che pensi?
Vincitore del Premio Andersen 2013, miglior libro fatto ad arte
Per strada, c’è chi passeggia e chi si affretta. Ciascuno con i suoi pensieri, pesanti o leggeri. E tu, a che pensi? Età di lettura: da 4 anni.
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Il piccolo leone
Il piccolo leone vive in gabbia con sua madre e suo fratello.
La vita nel Grande Serraglio è ben diversa da quella che la madre racconta sugli Spazi Aperti. Approfittando di una disattenzione dei guardiani, il piccolo guadagna la libertà e arriva in un parco. Qui comincia l’avventura di un cucciolo intraprendente. Amicizie, amori e tanto, tanto sonno…
Per la prima volta in tutto il mondo vede la luce il testo integrale di Jacques Prévert censurato nel 1947.Forte e chiara, la sua voce dedica al leoncino sognatore di Ylla (vincitrice con “Tutti lo hanno visto!” del premio Andersen 2023) una storia piena di poesia sulla natura e parole taglienti sull’educazione, sugli affetti e sul rispetto.
Un libro che ha saputo attraversare il tempo. -
L’autobus di Rosa. Ediz. illustrata
Detroit. Henry Ford Museum. Su un autobus d’altri tempi sono seduti un vecchio afroamericano e un ragazzino, il nipote. È l’autobus di Rosa Parks, quello sul quale, a Montgomery in Alabama, lei si rifiutò di cedere il posto a un bianco. La storia il vecchio la conosce bene: su quell’autobus, quel giorno c’era anche lui. E comincia a raccontare. Di quando nelle scuole c’erano classi per bianchi e neri; di quando nei locali pubblici era vietato l’ingresso alle persone di colore; di quegli uomini incappucciati che picchiavano, bruciavano, uccidevano. Il bambino sgrana gli occhi, il vecchio è commosso. Ma non è tanto il dolore di quei ricordi a bruciargli, quanto la memoria di quel giorno. Di quando non ebbe il coraggio di stare al fianco di Rosa. Età di lettura: da 9 anni.
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Due piccoli orsi
Finalista Premio Andersen 2022. Miglior libro 0/6 anni
Dietro il mirino della Rolleiflex lo sguardo di un’artista – raccontata con grande partecipazione nelle pagine finali da Alessandra Mauro – capace di ritrarre la dolcezza. Più morbidi di quelli di peluche, birichini quanto Yogi e Bubu, più golosi di Winnie the Pooh, allegri quanto Baloo, i due piccoli orsi di Ylla vi accompagneranno per prati boschi e fiumi fino a quando non vi perderete insieme a loro….
Due piccoli orsi, fratello e sorella, si stanno affacciando per la prima volta dalla loro tana, all’arrivo della primavera. La loro mamma sta per andare in cerca di buon miele selvatico e li ammonisce a non allontanarsi perché il mondo è ancora troppo grande per loro. Quelle raccomandazioni però vengono presto dimenticate e i due piccoli orsi di gioco in gioco, di fiore in fiore, di albero in albero si allontanano un bel po’ da casa. Quando se ne rendono conto, dalla cima di un albero, tana e mamma non sono in vista. Sfidano l’acqua, fanno l’asse d’equilibrio su un tronco sospeso, chiedono anche a tutti gli animali sul loro cammino notizie della mamma, ma nessuno pare saperli aiutare. Solo la cornacchia, che sa tante cose, li sgrida perché alla mamma non si disobbedisce! Stanchi e tristi, fratello e sorella si accoccolano vicini e si addormentano. In quell’angolo di prato la loro mamma, aiutata dalla cornacchia, li ritrova. Prova a fare la voce severa, ma non dura a lungo, perché la contentezza di tutti è più dolce di qualsiasi miele selvatico.
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Topo Tipo & Topo Tapo
Chi ha paura della favola antica? Il grande Roberto Piumini e l’ironica Irene Volpiano, senza timore, giocano con il mitico Esopo
Il topo di campagna e il suo amore per il quieto vivere e il topo di città che nel lusso tiene sempre in esercizio la sua paura.Intorno a un tavolo, due amici stanno assaporando pietanze semplici. Il topo di città è a pranzo dal topo di campagna. Non che non apprezzi la quiete che lo circonda, ma in città è tutta un’altra cosa… Così invita il suo compare campagnolo ad andarlo a trovare. Per lui, però, la vita in città si rivela troppo avventurosa. Sono effettivamente molte le attrattive, compreso il bagno in piscina, ma il prezzo da pagare è molto alto. Da un pericolo all’altro, da una paura a un terrore: le trappole a molla, la ramazza del cuoco, gli artigli del gatto, i grandi piedi. Il cuore del topo di campagna è sottosopra e lo stomaco ancora vuoto. I biscotti mangiati con il patema, non fanno per lui: meglio riprendere la bici e tornare alla pace di sempre. Età di lettura: da 5 anni.
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Einstein. Il fantastico viaggio di un topo attraverso il tempo e lo spazio
«L’immaginazione è più importante della conoscenza. Perché la conoscenza è limitata, mentre l’immaginazione abbraccia il mondo intero» (Albert Einstein). Età di lettura: da 6 anni.
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In bocca al lupo. Ediz. illustrata – Negrin Fabian
Ristampato in edizione economica “In bocca al lupo” di Fabio Negrin ha conseguito il premio Alpi Apuane come “miglior albo illustrato del 2003” ed è stato inoltre selezionato alla Biennale internazionale d’illustrazione di Bratislava. Roberto Denti su “La Rivisteria” commenta così l’opera: “il libro raggiunge un notevolissimo grado di compenetrazione tra testo e immagini”. Età di lettura: da 4 anni.
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L’ arte di Bone
Un massiccio, splendido art book sul capolavoro di Jeff Smith. Dalle fondamentali influenze di Walt Kelly e Carl Barks ai fumetti (già con i cugini Bone!) che Smith realizzava da bambino, passando per disegni inediti e illustrazioni rare e poco viste legate alla più bella saga fantasy a fumetti di tutti i tempi. Un volume prezioso, nel quale splendono tanto la leggenda di questo fumetto quanto la profonda umanità del suo creatore e la purezza della sua arte. Cartonato di grande formato su carta pregiata, un volume che non potrà mancare sugli scaffali degli amanti di Bone.
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Donne, madonne, mercanti e cavalieri. Sei storie medievali
Fra’ Salimbene da Parma, il francescano che ha conosciuto papi e imperatori, vescovi e predicatori, e su ognuno ha da raccontare aneddoti, maldicenze e pettegolezzi; Dino Compagni, il mercante di Firenze che ha vissuto in prima persona i sussulti politici d’un comune lacerato dai conflitti al tempo di Dante; Jean de Joinville, il nobile cavaliere che ha accompagnato Luigi il Santo alla crociata, testimone imperturbabile di sacrifici, eroismi e vigliaccherie; Caterina da Siena, che parlava con Dio e le cui lettere infuocate facevano tremare papi e cardinali; Christine de Pizan (si chiamava in realtà Cristina da Pizzano), la prima donna che ha concepito se stessa come scrittrice di professione, si è guadagnata da vivere ed è diventata famosa scrivendo libri; Giovanna d’Arco, che comandò un esercito vestita da uomo e pagò con la vita quella sfida alle regole del suo tempo. È possibile incontrare uomini e donne del Medioevo, sentirli parlare a lungo e imparare a conoscerli? È possibile se hanno lasciato testimonianze scritte, in cui hanno messo molto di se stessi. È il caso di cinque su sei dei nostri personaggi; della sesta, Giovanna d’Arco, che era analfabeta o quasi, possediamo lo stesso le parole, grazie al processo di cui fu vittima e protagonista.
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Kobane calling
Tre viaggi nel corso di un anno. Turchia, Iraq, Siria, il Kurdistan come i telegiornali non lo raccontano, per documentare la vita della resistenza curda in una delle zone calde meno spiegate dai media mainstream.
Tre viaggi, Turchia, Iraq, Siria. Le macerie di Kobane e un popolo intero in guerra per difendere il proprio diritto a esistere, proteggendo labili confini la cui esistenza non è sancita da nessun atlante geografico. Zerocalcare ci racconta, con sguardo lucido e solo a tratti ironico, una delle più importanti battaglie per la libertà silenziosamente in corso al mondo. Un libro importante, difficile da inquadrare in poche parole, che raccoglie le due storie già apparse su “Internazionale” e quasi duecento pagine in più di diario di quei viaggi nel Rojava, la regione che i curdi stanno cercando di trasformare in un’utopia democratica senza uguali in Medio Oriente e forse al mondo. Un lungo racconto, a tratti intimo, a tratti corale, nel quale l’esistenza degli abitanti di Rojava (una regione il cui nome non si sente mai nei telegiornali) emerge come un baluardo di estrema speranza per tutta l’umanità.
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Aboliamo le prigioni? Contro il carcere, la discriminazione, la violenza del capitale
Angela Davis, nota militante del movimento americano per i diritti civili sin dagli anni Sessanta, è oggi una studiosa di fama internazionale che ha focalizzato il suo impegno nella più difficile battaglia per i diritti civili: abolire il carcere. Un mondo senza prigioni è forse impensabile, anche per chi proclama il suo progressismo. Ma con lucidità scientifica e un’instancabile passione ideale, Davis analizza il sistema “carcerario-industriale” americano – quello per cui due milioni e mezzo di persone sono detenute negli Stati Uniti – e mostra come questa democrazia modello fondi le sue basi economiche su una sorta di schiavismo morbido: donne abusate e farmacologizzate, manodopera a costo zero per le corporation, neri e ispanici a cui vengono negate istruzione e assistenza sanitaria. “Aboliamo le prigioni?” è una piccola guida di resistenza, che a partire dalla battaglia contro il carcere diventa denuncia di ogni forma di oppressione. E alla fine chiama tutti direttamente in causa, perché le nostre idee cambieranno davvero soltanto quando saranno cambiati i nostri comportamenti.
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L’incredibile viaggio delle piante
Se le piante potessero parlare forse la prima cosa che ci direbbero è: «Vegetale a chi? Noi non vegetiamo, siamo dotate di tutte le facoltà sensibili e, udite, udite, non siamo immobili, solo che voi non ve ne accorgete».
Attraverso il racconto di storie straordinarie, uno scienziato di fama internazionale ci accompagna nel viaggio impercettibile, intelligente che le piante compiono per conquistare il mondo. Sì, perché esse sono la maggior parte di tutto ciò che è vivo sulla Terra, gli animali sono una minoranza risicata e gli uomini delle tracce irrilevanti.
«Spostarsi in lungo e in largo per il mondo, raggiungendo i posti più impraticabili: è un’attività difficile da associare a esseri viventi incapaci di muoversi, eppure le piante hanno mostrato una propensione all’esplorazione e alla conquista superiore a quella di qualsiasi giramondo umano» – Il Venerdì
Nel 1896 il botanico tedesco Wilhelm Pfeffer realizzò un filmato in time lapse per studiare il comportamento e i movimenti delle piante. Pfeffer mostrò, davanti ai volti sbigottiti dei colleghi, la fioritura di un tulipano e i movimenti esplorativi delle radici nel suolo. Per la prima volta fu possibile vedere quello che sino a quel momento si poteva solo immaginare: a muoversi non sono solo gli animali ma anche le piante. Esse si spostano e si muovono per procurarsi nutrimento, per difendersi, per riprodursi. Non potendosi spostare dal luogo in cui nascono, le piante hanno bisogno di aiuto per ricevere e inviare all’esterno… messaggi, polline o semi. Per questo hanno messo in piedi una specie di sistema postale. Le piante aviatori si affidano all’aria, le naviganti all’acqua, ma più spesso usano come postini gli animali, soprattutto quando si tratta di incarichi molto delicati come la difesa o la riproduzione. La bardana, ad esempio, produce dei semi dotati di uncini che si attaccano in maniera tenace al pelo degli animali. Se avete un cane e lo portate a passeggio in campagna sapete di cosa parlo. I semi delle naviganti possono percorrere migliaia di chilometri e passare anni in acqua prima di approdare in luoghi sicuri dove germinare: sappiamo di noci di cocco entrate nella corrente del Golfo e approdate sulle coste dell’Irlanda, oppure del giacinto d’acqua scappato da un giardino botanico di Giava che ormai abita quasi ogni continente.
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Lavoretti
Boosta Pazzesca, ventiquattrenne che vive da sempre al Laurentino 38, ammira e invidia chi ha un lavoro vero che fa guadagnare i soldi veri. Lei e chi le sta intorno si sono sempre arrangiati con lavori rimediati, in bilico, sottopagati, non pagati, in regola, in nero, a tempo determinato. Ma pure lavori inventati e disperati, come suo zio Spartaco, elettricista che campa facendo allacci abusivi molto creativi. E c’è pure chi non è mai riuscito a lavorare e dall’ufficio di collocamento (che ora di chiama centro per l’impiego ma pure con un altro nome funziona male uguale a prima) si aspetta ormai la pensione dopo decenni di onorato disservizio. Insomma, si tratta sempre di lavoretti. Il precariato è una realtà vissuta da tanti. Lavoretti vuole raccontarlo con la serietà che merita attraverso l’ironia leggera e disincantata tipica del personaggio di Boosta Pazzesca. Le vicende sono ambientate a Roma, metropoli dalle grandi possibilità e dalle infinite inculate lavorative. Non c’è spazio per il piagnisteo che spesso accompagna questa tematica, ma neanche per una narrazione superficiale o soltanto comica. L’intenzione è quella di mostrare con crudezza le avventure che vive quotidianamente una ragazza onesta (senza dubbio) e seria (più o meno…) quando ha delle pretese: trovare un impiego, poter lavorare in un ambiente sereno, essere pagata per questo.
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La nazione delle piante
Finalmente la Nazione delle Piante, la più importante, diffusa e potente nazione della Terra, prende la parola.
«Immaginare una costituzione scritta dalle piante, cui io presto l’opera di tramite con il nostro mondo, è l’esercizio giocoso dal quale nascono le pagine del mio libro» – Stefano Mancuso, Robinson
«In nome della mia ormai pluridecennale consuetudine con le piante, ho immaginato che queste care compagne di viaggio, come genitori premurosi, dopo averci reso possibile vivere, vengano a soccorrerci osservando la nostra incapacità a garantirci la sopravvivenza. Come? Suggerendoci una vera e propria costituzione su cui costruire il nostro futuro di esseri rispettosi della Terra e degli altri esseri viventi. Sono otto gli articoli della costituzione della Nazione delle Piante, come otto sono i fondamentali pilastri su cui si regge la vita delle piante, e dunque la vita degli esseri viventi tutti.»