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Animale selvaggio (Un)
2 luglio 2022, due ladri rapinano una importante gioielleria di Ginevra. Ma questo non sarà un colpo come tutti gli altri. Venti giorni prima, in un elegante sobborgo sulle rive del lago, Sophie Braun sta per festeggiare il suo quarantesimo compleanno. La vita le sorride, abita con il marito Arpad e i due figli in una magnifica villa al limitare del bosco. Sono entrambi ricchi, belli, felici. Ma il loro mondo idilliaco all’improvviso s’incrina. I segreti che custodiscono cominciano a essere troppi perché possano restare nascosti per sempre. Il loro vicino, un poliziotto sposato dalla reputazione impeccabile, è ossessionato da quella coppia perfetta e da quella donna conturbante. La osserva, la ammira, la spia in ogni momento dell’intimità. Nel giorno del compleanno di Sophie, un uomo misterioso si presenta con un regalo che sconvolgerà la sua vita dorata. I fili che intrappolano queste vite portano lontano nel tempo, lontano da Ginevra e dalla villa elegante dei Braun, in un passato che insegue il presente e che Sophie e Arpad dovranno affrontare per risolvere un intrigo diabolico, dal quale nessuno uscirà indenne. Nemmeno il lettore.
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Amore e rivoluzione. idee di una comunis
Figlia di un generale zarista, Aleksandra M. Kollontaj è giovanissima quando, insieme al matrimonio, rifiuta la vita che la sua famiglia ha immaginato per lei. Si tratta del primo di un’infinita serie di atti di ribellione con i quali la Kollontaj – nemica giurata delle istituzioni patriarcali – coniuga la propria, determinazione rivoluzionaria con la necessità di sconvolgere radicalmente quello schema di oppressione capace di riprodursi nel rapporto tra capitale e lavoro così come nel rapporto tra i generi. Oratrice di rara potenza, la Kollontaj, nel corso della sua vita, è ovunque il popolo sarà capace di organizzarsi per spezzare le catene che lo opprimono, a cominciare dalla Russia della sollevazione operaia e contadina, dove è tra gli artefici della Rivoluzione d’Ottobre e della costituzione bolscevica: uno dei primi testi capace di recepire le battaglie per i diritti delle donne, a cominciare dalle questioni del divorzio e dell’aborto. Con le sue “Idee di una comunista sessualmente emancipata”, Aleksandra M. Kollontaj rende in prima persona una testimonianza capace di proiettare nel futuro un nuovo concetto di amore e di lotta, di impegno rivoluzionario e irriducibile passione per la libertà.
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Amico albero. Ediz. a colori
Un libro che stimola le emozioni del bambino nei confronti della natura. Per i bambini non c’è confine tra immaginazione e realtà: in questo libro gli elementi naturali sono amici con cui parlare e interagire, anche con le mani. Tante finestrelle e scavature, con effetto lucido opaco, per un’emozionante esperienza tattile sensoriale. Età di lettura: da 3 anni.
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CAPITALE ALLA PROVA DEI TEMPI. NUOVE LETTURE DELL’OPERA DI MARX
Il Capitale fu messo in commercio per la prima volta, in mille copie, il 14 settembre del 1867. Il prezzo del libro – tre talleri – era elevato: corrispondeva al salario settimanale di un operaio. Eppure non solo è stato uno dei testi che più ha influenzato la storia mondiale ma ancora oggi, di fronte all’ennesima crisi del capitalismo, molti studiosi sono tornati a guardare a Marx, le cui idee erano state troppo frettolosamente messe in disparte dopo la caduta del Muro di Berlino. Nell’ultimo decennio il Capitale ha ricevuto una rinnovata attenzione sia accademica che di pubblico. È stato ristampato in nuove edizioni in tutto il mondo e si è ricominciato a discutere della rilevanza delle sue pagine. Oggi le sue analisi risuonano ancora più forte di quanto non facessero alla sua epoca e il Capitale continua a fornire chiavi interpretative utili a comprendere la natura del capitalismo e le sue trasformazioni. Questo libro contiene i contributi di affermate studiose e studiosi provenienti da molti paesi e svariate discipline che offrono molteplici prospettive e intuizioni critiche sulle principali contraddizioni del capitalismo contemporaneo, mostrando modelli economici e sociali alternativi. Insieme riesaminano i più influenti dibattiti storici sul Capitale e forniscono nuove interpretazioni della massima opera di Marx tramite aspetti e temi raramente associati col Capitale, come il genere, l’ecologia e le società non occidentali. Un’indispensabile risorsa per una comunità accademica sempre più interessata alla riscoperta di Marx oltre il marxismo del ventesimo secolo e per studenti e studiosi interessati alla critica del capitalismo.
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Bim Bum Bam Ketamina
“Bim Bum Bam Ketamina” è la storia di un mondo isterico e ultraviolento, impaziente e tossico, che vive assieme la tragedia dei suoi ultimi giorni e il trionfo del suo desiderio di vita. È il racconto della realtà per come appare al di là dei nostri filtri. La voce che ci accompagna all’interno di questo gorgo terribile ed esilarante è quella del tuttofare Roberto, trentenne senza ambizioni e senza soldi, creatura crudele e ingenua, «uomo in affitto» che si procaccia sempre lavori mal pagati finendo dentro le situazioni più assurde: fare il Personal Shopper Assistant e l’Official Emotions Manager di un’influencer che decide di sposare se stessa; guardare i video di una chef che, dopo anni di violenze subite, sevizia il marito in diretta Instagram; smaltire i rifiuti da laboratorio di una scienziata che costruisce una faccia artificiale per essere identica alla sua amica del cuore; fare psicanalisi con un’intelligenza artificiale; orbitare tra webstar rifatte che scelgono di infilare una mano in un frullatore in live quando non sanno più come intrattenere i propri follower. Testimone di un universo pazzo ed esasperato, che rifiuta ogni regola e ogni morale, Roberto racconta in queste pagine la sua quotidianità surreale, tratteggiando allo stesso tempo la propria incapacità di trovare un posto nel mondo e la tanto temuta – per alcuni, sperata – autoestinzione del genere umano. Il romanzo di esordio di Claudia Grande è il grido di questa umanità al suo estremo confine. Il tentativo di lasciare sul pianeta un’ultima traccia di ciò che siamo stati prima di dissolverci.
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agrumi. una storia del mondo
Esistono dei frutti che hanno cambiato la storia del mondo: sono al centro di miti greci, pagine bibliche e leggende orientali; sono diventati la cura per debellare epidemie secolari; hanno condizionato lo sguardo di scrittori e poeti di tutti i tempi; su di essi sono stati edificati imperi economici internazionali. Questi frutti sono gli agrumi: limoni, arance, cedri, mandarini, e tutte le loro bizzarrie. Il loro primo nome, «esperidi», richiama le ninfe che insieme al drago Ladone custodivano i pomi d’oro del giardino di Zeus: i frutti più preziosi della terra, i più difficili da raccogliere. In Oriente, la loro rarità aveva fatto sì che in Cina nel III secolo a.C. esistesse un ministero degli Agrumi, che aveva il compito di procurare e inviare le arance alla corte dell’imperatore. I viaggi di questi frutti non si sono mai arrestati: per millenni hanno solcato gli oceani sulle navi mercantili di tutti i paesi. Sono stati addirittura il rimedio per un male che da secoli flagellava il mondo, lo scorbuto: James Lind a fine Settecento riuscì a trovare la cura proprio grazie al semplice succo di limone. Giuseppe Barbera ricostruisce una storia del mondo inedita, in cui le vicende umane girano attorno a un cedro o a un limone. Raccontare quest’avventura lunga venti milioni di anni non significa, però, sottolineare soltanto l’importanza degli agrumi nella cultura e nei giardini dei popoli più diversi. Vuol dire affermare ancora una volta che nello studio e nella cura del paesaggio, dei suoi frutti e della sua bellezza, si trova l’insegnamento più prezioso che possiamo ricevere per immaginare il nostro futuro.
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bivio game
“Bivio Game” indaga quanto l’incertezza condizioni le nostre vite e in che modo l’equilibrio tra l’esitazione e la scelta racconti le nostre personalità. Ogni vita è il risultato di una lunga serie di bivi, di strade che si biforcano, di profonde indecisioni e di decisioni necessarie. Se ricontattare o no un antico amore; se cambiare o meno lavoro; se partire per un viaggio o rimanere a casa. Sono situazioni universali, in cui tutti noi ci siamo ritrovati, vinti dall’ansia delle alternative e dai rischi delle conseguenze. Eppure, «il gioco dei bivi» secondo Sara Garofalo, studiosa di neuroscienze cognitive, non dovrebbe essere affatto così temuto. L’incertezza è in fondo l’unico strumento che possediamo per conoscere profondamente chi siamo, e che ci permette di scoprire aspetti del nostro carattere che non avremmo mai potuto immaginare. “Bivio Game” dà forma a un racconto che mette alla prova il livello di indecisione nella nostra quotidianità. Sommando i punti raccolti pagina dopo pagina, potremo comprendere in che modo ognuno di noi si predispone alla vita davanti sé, imparando ad apprezzare l’ansia della scelta.
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FEMINA
Il Medioevo è da sempre visto come un’epoca sanguinaria di santi e di re, ma se scaviamo un po’ più a fondo possiamo vedere che «i secoli bui» erano tutt’altro che esclusivamente maschili. È solo il racconto della storia fino a oggi che ce lo ha fatto credere, è la nostra visione che è stata manipolata. Durante le sue ricerche, Janina Ramirez ha scoperto innumerevoli nomi di donne cancellati dai documenti storici, con la parola «femina» annotata accanto. Mentre i guardiani del passato avevano ordinato di bruciare i libri di autrici e distruggere le opere d’arte prodotte da artiste, una donna del XXI secolo ha riconnesso i fili delle vite sfaccettate di quelle vissute nell’età di mezzo. Femina va oltre i documenti ufficiali per svelare il vero impatto di donne come Jadwiga, l’unica «re» donna in Europa, Margery Kempe, imprenditrice e mistica girovaga, e Cynethryth, che poteva vantare una moneta coniata tutta sua. Attraverso la scoperta di queste figure femminili altrimenti rimosse, il nostro sguardo al passato muta: non possiamo essere ciò che non conosciamo. Una società più equa passa anche dal restituire alla metà femminile ciò che le spetta. Solo includendo nella nostra visione di storia tutte quelle donne che sono state cancellate dai documenti ufficiali potremo cambiare il nostro modo di guardare il presente e il futuro.
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essere artisti
Tutti prima o poi desiderano entrare dentro la mente di un artista, scoprire quali esperienze lo hanno segnato, quali pensieri lo attraversano. In “Essere artisti” è possibile farlo: David Lynch ci porta con sé nell’universo di sogni e visioni che anima il suo immaginario, quello che ha ispirato film come “Mulholland Drive” e “Strade perdute”. Tra aneddoti e riflessioni paradossali, il regista di “Twin Peaks” ci racconta la sua infanzia «fin troppo felice», il suo legame profondo con la musica e la pittura, gli autori che lo hanno maggiormente influenzato. Queste pagine ci consentono di scoprire, in modo inedito, la vita di un artista outsider come Lynch, ma soprattutto ci permettono di comprendere il lavoro che si nasconde dietro la creazione di un’opera d’arte. Perché il successo, «diavolo seducente», ci raggiunge in modo misterioso, ma per diventare un vero artista quello che conta è abitare il sottile confine tra intuizione e ispirazione. E su quella linea costruire le proprie idee.
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Bad gays
“Bad Gays” raccoglie le vite di quei personaggi gay che faticheremmo a definire paladini dei diritti Lgbtq+: i bugiardi, i potenti, gli arrivisti, i criminali. Da Alessandro Magno a Ernst Röhm, da Yukio Mishima a Lawrence d’Arabia, la nostra storia ne è disseminata. Ogni minoranza che lotta per uscire dall’emarginazione, per il riconoscimento o per la stessa sopravvivenza si trova prima o poi a fare i conti con la questione di chi debba essere il volto della propria battaglia, quali voci e prospettive all’interno del gruppo debbano essere messe in luce per riflettere adeguatamente la sua esistenza. Gli autori di questo libro si sottraggono a questa domanda per porsene una ancora più acuta: quali sfaccettature non ancora raccontate ha la storia queer? Perché tutti ricordano Oscar Wilde e nessuno ricorda Bosie, l’uomo per cui è finito alla sbarra? Forse siamo giunti al punto in cui è necessario parlare anche dei bad gays, i gay spietati e crudeli, affinché il quadro sia completo. Raramente menzioneremmo l’omosessualità di un generale nazista o di un perfido agente dell’Fbi, eppure le loro vite sono state influenzate dal proprio orientamento sessuale quanto quelle di Alan Turing o Audre Lorde. Lemmey e Miller hanno ricostruito le quattordici vite incredibili di alcune tra le figure più controverse della storia per scardinare i luoghi comuni tradizionali dell’identità sessuale.
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Economia queer. Perché i diritti civili sono un vantaggio per tutti
Combattere le discriminazioni nei confronti delle persone Lgbt non è solo un fatto morale. È anche un fatto economico: ogni anno, infatti, l’omobitransfobia costa agli stati più di un punto percentuale del Pil. Miliardi, decine di miliardi di euro. “Economia Queer” ci invita a guardare alle lotte per i diritti civili e l’uguaglianza da una prospettiva inedita: quella del denaro. M.V. Lee Badgett ha passato anni a esaminare i modi con cui leggi persecutorie, atti di violenza diretta o indiretta, pratiche di emarginazione e di isolamento delle persone queer impattano sulla salute e sulle casse delle società, oltre che sulla vita dei singoli. Il risultato è un’analisi articolata e stratificata degli effetti negativi concreti di queste azioni sul mondo del lavoro e della sanità, sui consumi e sulla produzione, sul pubblico e sul privato. Intrecciando studi di settore, dati provenienti da tutto il mondo, ricerche pionieristiche e testimonianze delle persone coinvolte, in quest’opera Badgett dimostra come diritti civili e prosperità siano legati gli uni agli altri e come impedendo a una fetta della popolazione di lavorare al meglio, di esprimere le proprie potenzialità creative e professionali, di vivere una vita sana e di fornire il proprio pieno apporto alla società, l’intera impalcatura economica ne risente. Con lucidità e passione, “Economia Queer” ci rivela in modo nitido il «costo» dell’odio, mostrandoci come fare di tutto perché questo non accada dovrebbe essere interesse della politica e in primis del mondo aziendale: il futuro di una società florida, capace di fare buon uso dei propri talenti passa senz’altro da qui.
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Conte di Monte Mario. Note di Una Rivoluzione Metafisica (il)
“Il Conte di Monte Mario” è un racconto-diario che tratta in modo episodico quanto è accaduto nella vita dell’autore e di tutto ciò -o quasi- che ha attraversato la sua mente. Il presente dei personaggi è immerso in un contesto fantapolitico di un’Italia del futuro, nella quale partiti ed elezioni vengono abrogati. Una legge prevede l’assunzione di deputati e senatori tramite un concorso e la capitale d’Italia diviene Sassari. Arriverà una soluzione, per quanto improbabile, ai problemi dell’inettitudine politica? Leggendo si entra nelle conversazioni di un gruppo di amici, inserendosi in un dialogo interessante sulle tematiche di attualità più controverse e all’ordine del giorno. Il tono e linguaggio sono pieni di ironia e modi di dire coloriti, di citazioni di grandi pensatori e poeti. E se il problema principale della natura umana fosse la mancanza di dubbi?
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contro la secessione dei ricchi. autonomie regionali e unità nazionale
14,00 € iva inclusacontro la secessione dei ricchi. autonomie regionali e unità nazionale
È vero, il regionalismo italiano funziona male. La soluzione sta nella proposta di un’autonomia regionale differenziata? Ma questa non determinerebbe una secessione di fatto delle regioni più ricche? Gianfranco Viesti, uno dei principali esperti di coesione territoriale, ci guida nel dipanare una materia tanto intricata quanto decisiva.
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La prima volta che sono nata.
SINOSSI: Nasci ed è sempre “la prima volta che”. Tutte le scoperte, le rivoluzioni, le decisioni, gli amori: ogni volta una prima volta. Poi diventi genitore, e le prime volte ricominciano daccapo.
RECENSIONE: La prima volta che ho letto questo libro ho pianto.
Il bello è che anche la seconda volta che ho letto questo libro ho pianto.
In una terza non mi sono ancora avventurata, ma qualcosa mi dice che l’effetto non sarà poi molto dissimile perché questo è un albo che, come una piccola freccia dalla forma graziosa ma acuminata, arriva dritto dritto alle corde che meglio risuonano di commozione.
Non un moto triste sia ben chiaro. Qui le lacrime si increspano sul sorriso e ciò che invade il lettore è un senso di delizia e tenerezza.
Perché le parole sono poche ma ciascuna calza sull’emozione come un guanto minuto che, per giunta, fa pure il solletico e così si ride e si piange insieme innamorandosi anche della dolce ma sbarazzina protagonista. L’albo fa parte della collana I Tradotti della casa editrice Sinnos, una serie di illustrati che ha la missione di portare in Italia ciò che “degli altri ci piace di più”, come sottotitolano gli editori stessi.
E indubbiamente, dopo altri passati ottimi tiri, stavolta hanno fatto un centro perfetto perché “La prima volta che sono nata” di Vincent Cuvellier e Charles Dutertre piace tantissimo anche a noi. Un libro proprio per tutti: per chi è bambino e ha lo sguardo buffo e un po’ impertinente della ragazzina narratrice e in lei si può rispecchiare, per chi è ragazzino e già si interroga sul meraviglioso viaggio che è la Vita, per chi è adolescente o giovane e si affaccia alle nuove tappe con trepidazione e curiosità, per chi è da poco genitore e può con queste pagine rivivere le emozioni totalizzanti e disarmanti dei primi momenti con un figlio e, infine, per chi, già maturo, è consapevole dei tanti doni ricevuti e vissuti e può ricordarli e ritracciarli con commozione. Infondo la Vita altro non è che una lunga sequenza di prime volte. Dapprincipio le prime volte saranno molto ravvicinate e costituiranno fonte di meraviglia e di apprendimento. Poi si faranno più rade, magari più preziose, a volte anche un po’ spaventose. Ma, a ben pensarci, le prime volte non cessano mai del tutto se le si rende sinonimo di emozione, di stupore. E una vita composta di prime volte, scandita dal ritmo delle esperienze nuove, è una vita vista con gli occhi di un bambino, inizialmente quello che si è, poi quello che si era e ancora non si è perduto, infine quello che, una volta diventati genitori, si ha il compito e la gioia di seguire, rinascendo, riaffacciandosi ad un sequenza nuova e meravigliosa di prime volte. Così accade alla protagonista del libro: ogni doppia facciata una prima volta, narrata per parole e immagini. Dalla nascita in poi tanti incontri – con persone, cose, emozioni – che non si erano mai fatti prima e che, posti in fila, l’uno dopo l’altro, raccontano un percorso di crescita, di scelte, di costruzione.
C’è la prima volta che si sono visti i genitori e si è entrati in contatto con il loro amore, la prima volta che si è sperimentato il proprio corpo – la pappa, la pipì – e i propri sensi, la prima volta che si sono fatte conquiste di autonomia – la prima camminata, la prima corsa da soli in bicicletta – , la prima volta che si è cominciato a diventare grandi, le amicizie, le prima volte che si è ricevuta una delusione, che ci si è innamorati, la prima volta che si è scoperta la propria strada… Tante pagine, tante prime volte, alcune ovvie, altre poetiche, altre buffe, alcune disarmanti, altre divertenti… Fino alla prima volta più magica: la prima volta che si è data la Vita ad un altro essere.
La seconda volta che si nasce. Una albo che è tutta una vibrazione, dalla riga iniziale a quella finale, dalla prima all’ultima figura.
Mi piace per una quantità di motivi tale che farò perfino fatica ad elencarli tutti. Il primo perché è toccante senza nemmeno una briciola di mielosità, perché è fortemente emotivo riuscendo anche ad essere teneramente spiazzante e leggendo sovente non si sa se versare la lacrimuccia o sorridere di divertimento (spesso entrambe le cose). -
Eugenia l’ingegnosa
Eugenia è una ragazzina che desidera raggiungere un’isola che si vede e non si vede. Ci riuscirà, con l’ingegno e l’aiuto di tanti amici, umani e non.
Il libro è nato su iniziativa di un gruppo di architette e ingegnere svizzere: sul sito della loro associazione si possono trovare anche tante divertenti attività su Eugenia e sui suoi ponti www.femme.sia.ch/eugenieRECENSIONE: Da qualche parte, in mezzo al mare, c’è l’Isola dei Nascondoni, ignota ai più. Vi abitano Eugenia, Nicola e i genitori. Eugenia e il fratellino spesso si recano sulla riva del mare a rimirare l’orizzonte lontano e soprattutto l’Isola di Nonsodove, che un poco si vede e un poco non si vede, perché per gran parte dell’anno è nascosta dalla nebbia. Eugenia vorrebbe raggiungere quell’isola misteriosa, anche se gli adulti le dicono che si tratta solo di un miraggio infantile: l’isola di Nonsodove in realtà non esiste, sostengono, corrisponde solo a un sogno bambino che, con l’età matura, è giusto avere abbandonato. Eugenia però è convinta che quel luogo lontano esista davvero ed elabora un piano per raggiungerlo. Insieme a Nicola, dapprima titubante, poi entusiasta, costruirà una serie di ponti, di scoglio, in scoglio, per poter infine raggiungere l’Isola di Nonsodove e poter dimostrare la sua realtà. L’impresa non è semplice e richiede, oltre all’ingegno, che ad Eugenia non manca, anche una serie di fortunati aiuti. Quando alla fine, insieme a Nicola, raggiungerà le sponde di Nonsodove, non solo ne avrà confermata l’esistenza, ma farà anche una serie di incontri, interessanti e gioiosi.
RECENSIONE: Metti un’isola in cui gli abitanti hanno smesso di sognare e di domandarsi cosa ci sia oltre il mare. Ma metti anche una bambina intraprendente e determinata, che non si accontenta di muoversi entro limiti prefissati. Conoscerai così l’isola dei Nascondoni – popolo mite e rassegnato – ma anche Eugenia –bambina dalle idee chiare ben intenzionata a raggiungere l’ormai dimenticata isola di Nonsodove. Per farlo dovrà faticare non poco e avvalersi dell’aiuto di insoliti assistenti, dal fratellino Nicola a schiere di disponibili animali locali come castori, ragni e lucciole. Il risultato sarà così sudato ma varrà senz’altro gli sforzi, rivelando ad Eugenia e ai Nascondoni tutti, occasioni di conoscenza e arricchimento inaudite.
Eugenia l’ingegnosa dipinge con freschezza la voglia e il diritto di sognare, di essere curiosi e soprattutto di impegnarsi per diventare ciò che si desidera. Maschi o femmine che si sia. Ma racconta anche con forza che i ponti non solo strutture asettiche che collegano luoghi ma soprattutto possibilità di incontro tra persone. Tutto questo in un piccolo e apparentemente innocuo libretto che sa fare di una semplice metafora un messaggio potentissimo dalla veste frizzante (merito delle numerose e vivaci illustrazioni) e dall’aspetto amichevole (grazie ai criteri di alta leggibilità, garantiti dalla rodatissima collana leggimi di Sinnos). Agli spunti di cui il libro è già colmo di per sé si aggiungono quelli messi a punto da un’équipe di architette e ingegnere che ha fortemente voluto dar vita alla storia di Eugenia: una sfiziosa serie di semplici attività, scaricabili gratuitamente qui, sono infatti messe a disposizione di insegnanti, genitori e adulti in genere che vogliano farne uso con i piccoli lettori.
ALTRE ANNOTAZIONI SULLA STORIA Storia semplice e a sviluppo lineare. Diversi personaggi coinvolti.
ALTRE ANNOTAZIONI SUL TESTO Alternanza di frasi semplici e con coordinate/subordinate. Lessico familiare. Testo che affatica meno la vista (paragrafi distanziati e non giustificati, sillabazione evitata). Font specifico per dislessia.
ALTRE ANNOTAZIONI SULLE IMMAGINI Illustrazioni colorate, divertenti, frequenti che alleggeriscono e contribuiscono a rendere piacevole la lettura.