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Merlo e le emozioni.
Quante emozioni diverse si possono provare in una giornata?
Unisci le tessere per seguire le avventure di Merlo e leggi la storia sul retro.RECENSIONE:
Merlo e i colori – Merlo e la merenda – Merlo e le emozioni – Merlo e gli opposti
Sperimentare, tracciare nuove strade, tastare percorsi inusitati: al gusto per la ricerca continua, la squadra di Sinnos ci ha abituati da tempo, basti pensare all’instancabile lavoro che costantemente ha condotto e conduce sull’alta leggibilità in tutte le sue forme e applicata alle più variegate proposte editoriali. E proprio in quest’ottica di sperimentazione e continuo stuzzicamento della curiosità del lettore con un’attenzione speciale all’accessibilità, vanno due delle novità più recenti e singolari dell’editore romano: Merlo e i colori e Merlo e la merenda. Qui, grazie al coinvolgimento di due bravi autori – Gloria Francella e Giulio Fabroni – ciò che viene offerto ai bambini è un libro insolito, nell’uso e nel formato, un libro a carte sciolte da leggere e da ricomporre come un puzzle. Un libro-gioco, insomma.
Ognuno dei due titoli presenta una storia semplice, suddivisa non in comuni pagine ma in carte che riportano su un lato un frammento narrativo (puntualmente numerato per evidenziare la successione) e sull’altro un pezzetto di illustrazione. Messe insieme le carte consentono di ricostruire il racconto e l’immagine ad esso associata: immagine che risulta “in divenire”, che segue cioè i diversi passaggi della narrazione in Merlo e i colori e che appare invece statica, prediligendo cioè la rappresentazione di un singolo momento della storia (quello conclusivo) in Merlo e la merenda. Il primo vede il protagonista – Merlo appunto – chiedere l’aiuto dei suoi amici perché stufo di vedersi così nero. Grazie a una sfilza di compagni generosi – dal gatto la coniglio, dal leone all’uccellino fino all’insospettabile coccodrillo – il pennuto mette insieme un bouquet multicolore con cui ravviva felicemente la sua coda. Anche nel titolo gli amici hanno un ruolo chiave: qui di mezzo c’è una bella fetta di anguria, trovata da Merlo e apprezzata dalla più variegata combriccola in cui accanto alla gallina e al suo pulcino ghiotti di semi si accomodano topi, conigli e volpi, ma anche api, ragni e coccinelle, a cui si accodano coi loro ritmi gufi, tartarughe e lumachine.
Le storie scritte da Gloria Francella, già apprezzata autrice di Pino ha perso le parole, sono dunque molto lineari e a misura di piccolissimo lettore. Già apprezzabili da bambini di due anni e mezzo o tre, queste non lasciano tuttavia indifferenti anche lettori più grandi, magari alle prese con le prime esperienze di lettura autonoma, grazie alla font amichevole scelto da Sinnos (LEGGIMIPRIMA, impiegata da Sinnos nelle suoi volumi ad alta leggibilità per lettori più insesperti) e al meccanismo ludico che rinnova, amplifica e arricchisce il piacere narrativo.
Non solo. Proprio il fatto che si tratti di un libro-gioco, che al gusto per la storia unisce quello per la ricomposizione secondo il modello del puzzle, si deve un altro aspetto interessante di queste due recenti proposte. Il formato in cui si presentano Merlo e i colori e Merlo e la merenda – 12 carte sciolte, cartonate e robuste – lo rende infatti più maneggevole anche da parte di bambini che faticano a interagire con pagine sottili e standard. Inoltre, la peculiare libertà d’uso offerta dal prodotto, ben espressa dalla dicitura riportata sul retro della confezione (“Un libro fatto di carte con un’immagine da comporre e una storia da raccontare”), fa sì che il lettore possa fare uso o meno delle parole scritte, che possa scegliere cioè tra il leggere il pezzetto di storia e collocare la figura, collocare la figura e raccontare da sé la storia, collocare la figura e godersi in silenzio il valore estetico e narrativo del quadro, insomma che possa con egual libertà e dignità approcciarsi alla narrazione nella maniera che gli è più congeniale e che lo solletica maggiormente. Il che non è affatto scontato perché, nel sottolineare implicitamente come non ci sia un giusto e uno sbagliato, un meglio e un peggio, e nel valorizzare l’aspetto del piacere e del divertimento connesso all’esperienza di lettura, si contribuisce a valorizzare il lettore, anche con esigenze speciali, nella sua singolare individualità.
Nel 2019 la collana che vede Merlo protagonista si è arricchita di due nuovi volumi che condividono con i precedenti caratteristiche compositive e stilistiche ma anche qualità in termini di accessibilità. Si tratta, in particolare, di Merlo e gli opposti e Merlo e le emozioni, il cui focus è chiaramente anticipato dai rispettivi titoli. Anche in questo caso, un libro (Merlo e gli opposti) prevede la ricomposizione di un’immagine complessiva statica in cui il protagonista compare su una sola tesserina, mentre l’altro (Merlo e le emozioni) prevede la ricomposizione di un’immagine complessiva dinamica in cui Merlo viene ripreso nelle sue diverse azioni. Più semplice il primo, più stravagante il secondo, entrambi riescono nel non banale intento di parlare davvero, nelle figure e nelle parole, ad altezza di bambino.
ALTRE ANNOTAZIONI SULLA STORIA Storie lineari e brevi con diversi personaggi coinvolti.
ALTRE ANNOTAZIONI SUL TESTO Prevalenza di frasi brevi o coordinate. Lessico quotidiano. Font ad alta leggibilità leggimi.
ALTRE ANNOTAZIONI SULLE IMMAGINI Immagini piacevoli, fresche, colorate, ben contrastate. -
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Da non aprire mai
Ken Niimura, l’indimenticabile disegnatore di I Kill Giants, crea un corposo volume dalla premessa profondamente interessante: in esso reinterpreta tre racconti tradizionali giapponesi del tipo mukashi banashi, sulle tentazioni, e attribuisce loro nuovi finali, rendendo questo libro uno studio delicato e meticoloso sulla natura umana. Una scatola chiusa, un vaso coperto e una porta che nasconde la verità. I protagonisti di queste storie apprendono il prezzo della propria umanità, a volte in modo buffo, a volte drammatico, grazie alla narrazione memorabile di Niimura, che usa sagacemente il rosso a simboleggiare l’eterno, ma anche l’irrimediabile.
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DIEN BIEN PHU 10
Un volume allo stesso tempo feroce, adrenalinico e malinconico.
Nishijima Daisuke porta all’apice la sua storia sull’orrore e l’assurdità della guerra del Vietnam, in un volume allo stesso tempo feroce, adrenalinico e malinconico. Il ruolo ambiguo del giovane fotografo americano di origini giapponesi diventa ancora più scomodo, quando non può impedire gli orrori cui assiste. E figure tragiche, custodi di tradizioni antichissime, assistono impotenti al disfacimento di un popolo, ferito da una guerra che nessuno vuole. Questo ultimo volume apre la strada alla trilogia finale, Dien Bien Phu: True End, di prossima pubblicazione per la linea Aiken di BAO. Serie di dieci volumi, completa.
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DIEN BIEN PHU 2
La storia del giovane reporter dell’esercito USA, di origine giapponese, che si ritrova in Vietnam nel 1965, raccontata con cruda maestria da Nishijima Daisuke lascia per un momento Saigon e si addentra nel cuore di un paese martoriato e lacerato, tra interessi economici, una geopolitica frammentata e il desiderio della gente comune di vivere in pace. Nonostante lo stile molto cartoonesco, il mangaka di Hiroshima racconta il conflitto più tormentato della seconda metà del Ventesimo secolo con un realismo sconcertante e davvero unico nel suo genere.
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BONE – A COLORI
Bone, il classico immortale di Jeff Smith, esce per la prima volta in un solo volume interamente a colori. Grazie alla tavolozza di Steve Hamaker, più volte nominato all’Eisner per questa sua impresa, la storia di Fone, Smiley e Phoney Bone e di come dovranno salvare la Valle dal Signore delle locuste, mentre cercano di sfuggire alle creature ratto prender vita in modo spettacolare. Il cartonato a dorso quadro dell’edizione BAO è sontuoso, massiccio, imprescindibile.
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DIEN BIEN PHU 5
Una serie importante, dai molteplici livelli di lettura.
Daisuke Nishijima racconta gli orrori del Vietnam da un punto di vista inedito, tra amicizie improbabili, alleanze destinate a fallire e forse… l’amore. Ma come possono due persone conoscersi e innamorarsi quando tutto il mondo attorno a loro dice che dovrebbero odiarsi perché le loro bandiere sono diverse?
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DIEN BIEN PHU 6
Amore e morte sono sempre pericolosamente vicini.
Nishijima Daisuke continua a raccontarci il conflitto del Vietnam, una delle ferite aperte più sanguinose del Ventesimo secolo, da punti di vista inconsueti e solo apparentemente surreali. Un manga adulto e profondo, i cui simbolismi disvelano la disumanità della guerra in tutta la suo raccapricciante insensatezza. Serie di dieci volumi, completa.
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DIEN BIEN PHU 4
Con Dien Bien Phu, Daisuke Nishijima mette in scena gli orrori della guerra del Vietnam fondendo Storia e fiction, tra momenti di azione frenetica e un cast di personaggi sopra le righe. Una serie che continua a farci scrutare con uno sguardo inedito nell’abisso di uno dei momenti più dolorosi della storia mondiale
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DIEN BIEN PHU 9
Ci avviciniamo al clou degli avvenimenti, in questo racconto sulla guerra del Vietnam, e i misteri sottesi nei precedenti otto volumi si infittiscono prima di cominciare a disvelarsi.
Nishijima Daisuke è un mangaka dallo stile versatile e molto ingannevole: le sue figure sono cute, cartoonesche, tenere, ma ciò che narra in questo manga di guerra è efferato, doloroso, violento, e a tratti assume proporzioni da racconto epico. Ci avviciniamo al clou degli avvenimenti, in questo racconto sulla guerra del Vietnam, e i misteri sottesi nei precedenti otto volumi si infittiscono prima di cominciare a disvelarsi. Serie di dieci volumi, completa.